
Peste suina africana: la situazione epidemiologica e la sorveglianza nei cinghiali. Dall’IzsVe informazioni di approfondimento e sulle modalità di esecuzione
Il sito dell’IzsVe oggi riporta le informazioni di approfondimento sulla PSA e sulle modalità di sorveglianza passiva nei cinghiali, un video recentemente prodotto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e un elenco di precauzioni da adottare per evitare la diffusione della malattia pubblicato anche sul sito web del Ministero della Salute.
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Data l’attuale situazione epidemiologica è essenziale che qualunque caso sospetto venga prontamente segnalato alle Autorità Sanitarie, al fine di procedere con tempestività ai necessari accertamenti di laboratorio. In particolare qualunque episodio di mortalità nel cinghiale rappresenta un caso sospetto e va segnalato.
Nei confronti della PSA, dati gli evidenti sintomi e soprattutto l’elevata mortalità di cui è causa nei suidi domestici e selvatici, è essenziale l’attivazione di un sistema di sorveglianza passiva, innanzitutto allargando il più possibile il bacino di persone in grado di sospettarne la presenza, e di segnalare prontamente il sospetto ai Servizi veterinari. In questo senso, i cacciatori possono essere un importante presidio, in virtù della loro costante presenza e della loro diffusione sul territorio
Considerando quanto sopra, qualora la PSA venisse introdotta nella popolazione di cinghiali, osservare sintomatologia in vivo o anche lesioni esterne non sarebbe così facile, ma certamente si potrebbero e dovrebbero osservare mortalità anomale negli animali, con il rinvenimento di carcasse in campo. In caso di peste i soggetti morti spesso sono numerosi, e vengono rinvenuti in un breve lasso di tempo e in un’area anche molto ristretta.
Un caso sospetto di PSA nel cinghiale attualmente può essere definito come segue:
Qualunque episodio di mortalità nel cinghiale: eventuali soggetti morti (anche uno solo) vanno considerati come sospetti anche se non mostrano alcuna lesione apparente e/o sono in cattivo stato di conservazione.
oppure
Qualunque caso di cinghiale, abbattuto o rinvenuto morto, in cui si evidenzino sintomi clinici (es. paresi, tremori, evidente malessere generale) e/o lesioni di tipo emorragico non traumatico, tra le quali scolo nasale sanguinolento e/o diarrea sanguinolenta, emorragie soffuse o puntiformi sulla cute e/o sugli organi interni, milza e linfonodi aumentati di volume e molto emorragici, somiglianti quasi a “grumi di sangue”.