A un anno di distanza dall’Horsegate, l’organizzazione europea dei consumatori BEUC attraverso un comunicato stampa denuncia la lentezza dell’ Unione europea nell’adottare le annunciate misure contro le frodi alimentari.
Tre delle quattro misure proposte nell’Action Plan presentato nel marzo scorso dalla Commissione sono infatti ancora in attesa o in fase di discussione al Parlamento europeo: controlli senza preavviso e sanzioni pecuniarie più severe, il Food Fraud Network e l’etichettatura di origine per le carni trasformate.
Secondo la BEUC lo scandalo della carne equina (che sarebbe solo l’ultimo di una lunga serie) ha dimostrato come il sistema attuale dei controlli sia troppo permissivo. Le misure annunciate dalla Commissione lo scorso anno sono pressoché rimaste tali, nel frattempo poco o nulla è cambiato e un nuovo scandalo potrebbe facilmente ripetersi.
L’unico rimedio per contrastare la crescente sfiducia dei consumatori verso il settore alimentare è quello di adottare una maggiore trasparenza nella catena alimentare. Per fare questo occorrono etichette più chiare e controlli più severi in modo da rendere i produttori più responsabili. Servono sanzioni pecuniarie più elevate in modo da aumentare il rischio di impresa per coloro che pongono in essere attività fraudolente.
Nel mese scorso – prosegue l’organizzazione – in Francia carne di cavallo utilizzati in laboratorio per la produzione di vaccini è finita nella catena alimentare . E nonostante episodi come questo molti Stati membri continuano a tagliare i budget destinati ai controlli alimentari. Nel Regno Unito ad esempio, proprio a causa di tali tagli i controlli sulle etichette degli alimenti sono diminuiti del 16,2%. Mentre la Commissione europea ha accumulato numerosi argomentazioni contrarie alla etichettatura di origine degli alimenti trasformati, il 90% dei consumatori europei vuole sapere da dove proviene il cibo che acquista.
La BEUC esorta gli Stati membri ad agire il più presto possibile, perché tutti, dai produttori ai consumatori avrebbero da guadagnare da una più rigorosa, chiara ed affidabile catena di approvvigionamento alimentare.
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 1 febbraio 2013