Alla Commissione europea “siamo stati tutti chiari: le problematiche degli ogm, degli ormoni, le norme sulla sicurezza alimentare, non sono semplicemente negoziabili. I consumatori europei non li vogliono, e questo è qualcosa che la Commissione non può ignorare”.
Lo ha detto ad Atene il commissario all’agricoltura Dacian Ciolos, rispondendo alle domande dei cronisti sull’andamento dei negoziati per un accordo di libero scambio Ue-Usa, il Tansatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip). “Ho anche capito – ha aggiunto Ciolos – dai principali candidati alle elezioni del Parlamento europeo, con aspirazioni a condurre in futuro la Commissione Ue, che questo approccio non cambierà”.
L’esigenza di tutelare le produzioni italiane a denominazione nell’ambito del negoziato sull’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti è stata sottolineata anche dalla Coldiretti in occasione del Cibus, la rassegna agroalimentare parmense
L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale e, in questo caso, un appuntamento determinante è proprio la trattativa sul Ttip, che ha avuto una anticipazione nell’analogo negoziato condotto il Canada.
“La presunzione di continuare a chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile perché si tratta di una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori e l’Unione Europea – sostiene la Coldiretti – ha il dovere di difendere prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione sotto un rigido sistema di controllo”.
Il Punto Coldiretti – 7 maggio 2014