Breaking news

Sei in:

Affondo Inps per far fuori i sindacati? Sospese le vecchie convenzioni. L’istituto vuole modificare il metodo e le percentuali di prelievo delle trattenute sindacali

Il risultato sarebbe un balzo dei costi d’iscrizione per i pensionati fino a 40 euro al mese e un addio di massa dalle sigle. Aria di burrasca all’Inps tra il vulcanico presidente, Tito Boeri, e le maggiori confederazioni sindacali dei dirigenti (Cida, Confedir e Cosmed).

Il problema è la quota di contributo sindacale che l’Istituto – che ha sospeso tutte le convenzioni di vecchia data – vorrebbe applicare ai pensionati iscritti.

L’Inps intende applicare uno schema progressivo (0,5% fino al minimo Inps, 0,4% fino a due volte il minimo Inps, 0,3% per la parte eccedente), ma i sindacati temono che un eventuale rincaro dell’adesione (fino a 40/50 euro al mese, come per i dirigenti in attività), scoraggi i più dall’iscriversi. Insomma, ci sarebbe un’emorragia di pensionati sindacalizzati, a tutto danno delle sigle.

Giorgio Ambrogioni (presidente Cida), Stefano Biasioli (presidente Confedir) e Giorgio Cavallero (segretario generale del Cosmed) – come ha svelato dal sito formiche. net – hanno preso carta e penna e scritto una dura lettera a Boeri lo scorso 1 ottobre per lamentarsi ufficialmente delle future “modalità di effettuazione delle trattenute sindacali ai pensionati iscritti alle organizzazioni sindacali da parte dell’Inps”.

I tre leader delle confederazioni dei dirigenti lo scrivono chiaramente: questo «sistema di calcolo comporterebbe un notevole aggravio per i pensionati ex dirigenti, con un esborso assai maggiore di quello attualmente previsto». E lederebbe pure il diritto dei sindacali a determinare le quote di associazione.

Il problema è che i rapporti tra Boeri e i sindacati non sono più (come nelle gestioni passate ) “da tarallucci e vino”. Per non parlare delle relazioni tra Cgil, Cisl e Uil con il governo. Boeri viene visto da dalle organizzazioni sindacali come la mano lunga di Renzi, incaricato di scardinare decenni di contiguità tra l’istituto previdenziale e le organizzazioni sindacali.

Un economista che da mesi pubblica tutti i dati su tutti i tipi di pensione – e le discrepanze tra quanto versato e i maggiori incassi percepiti – rischia di fare da detonatore ad una riforma complessiva (penalizzante per gli attuali pensionati) del sistema previdenziale.

E visto che tra gli iscritti al sindacato la maggior parte sono proprio pensionati smantellare un sistema di relazioni e contiguità fa traballare tutto il sistema.

Ma c’è dell’altro. Sul modello anglosassone al ministero del Lavoro (così come a Palazzo Chigi), c’è chi sta accarezzando l’idea di smantellare il sistema di raccolta delle quote sindacali. Oggi l’Inps e i datori di lavoro suppliscono alla raccolta delle quote con un prelievo diretto sui pagamenti mensili. Una cosa è farsi togliere preventivamente 10/15 euro al mese in busta paga (la ben nota trattenuta), altra è aprire il portafogli una volta l’anno e sborsare 100/130 euro. Con la crisi che c’è, la scarsa credibilità delle organizzazioni al pari della politica e il crollo del potere d’acquisto, una riforma del genere potrebbe far crollare in un attimo gli iscritti e quindi gli incassi.

Non che l’idea sia originale. In Inghilterra – giusto lo scorso agosto – il governo Cameron ha presentato un progetto di legge per cancellare le trattenute in busta paga a favore dei sindacati nel settore pubblico. Piano che ovviamente ha provocato le dure proteste da parte di diversi leader sindacali e dell’opposizione, che vi leggono «una vendetta politica» da parte dell’esecutivo conservatore guidato da David Cameron. «Così si avvelenano le relazioni sindacali», ha sintetizzato uno dei sindacati maggiormente rappresentativi (Psc).

Il ministro per l’attuazione del programma, Matthew Hancock, ha difeso l’idea: «Nell’era dei pagamenti digitali e degli accrediti diretti del 21esimo secolo, le risorse pubbliche, come sono i prelievi diretti in busta paga dei lavoratori pubblici, non vanno usate per alimentare la raccolta di contributi da parte dei sindacati».

Chissà cosa succederebbe in Italia se arrivasse una proposta del genere…

Libero – 5 ottobre 2015 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top