Sanzioni ridotte o addirittura azzerate a carico dei contribuenti che commettono piccoli errori in buona fede. Sono in arrivo, probabilmente la prossima settimana le nuove regole relative al «ravvedimento operoso» dell’Agenzia delle Entrate.
L’intento è quello di non vessare il contribuente onesto, per cui il provvedimento, che dovrebbe essere firmato la settimana prossima dal direttore Attilio Befera (confermato ieri dal consiglio dei ministri), riduce o azzera le sanzioni a carico dei contribuenti che commettono piccoli errori in buona fede, senza cioè l’intento di evadere. Nel caso di lieve ritardo nel versamento di una somma dovuta o di altre minime irregolarità, per esempio un errore nel calcolare lo 0,40 per cento in più dovuto in caso di pagamenti tardivi, non si dovrà più applicare la sanzione piena sull’intero importo versato in ritardo o sbagliando il calcolo.
Una soluzione questa che è già prevista per la mediazione: se le somme versate a seguito dell’accordo sono lievemente inferiori a quelle dovute per una svista del contribuente che ha poi sanato l’errore, l’ufficio valuta l’opportunità di ritenere valido il pagamento.
Ma non finisce qui. L’Agenzia delle Entrate sta lavorando anche per determinare la soglia dell’«errore scusabile». Esiste già una norma che impone di abbandonare i crediti erariali per importi fino a 30 euro (prima era 16 euro, portato a 30 nel 2012) per evitare attività di recupero anti-economiche.
Questo significa che l’Agenzia delle Entrate non procederà a accertamento, iscrizione a ruolo e riscossione nel caso in cui il debito del contribuente, comprensivo di sanzioni e interessi, per ciascun credito, con riferimento a ogni periodo d’imposta, non superi per ora l’importo di 30 euro.
Lo sforzo del governo e dell’Agenzia delle Entrate è destinato a produrre altri risultati in autunno: a settembre il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, insieme con Befera, presenterà i primi risultati della «manutenzione» della normativa fiscale, che sarà periodica, si nutrirà del confronto con le associazioni e dovrà portare a una semplificazione dell’impianto legislativo. Con l’obiettivo ultimo, sulla lunga distanza, di arrivare a un Testo Unico delle norme relative al Fisco.
Semplificazioni e allentamento della morsa tributaria, in attesa di una reale diminuzione della pressione fiscale, è il programma del governo Letta che ha già messo a segno un pacchetto ad hoc nel decreto del Fare, approvato dalla Camera e ora passato all’esame del Senato. Nel pacchetto in questione c’è la possibilità di dilazionare i pagamenti arretrati anche fino a 120 rate, un’opzione da cui si decade se non si effettua il pagamento di otto rate anche non consecutive. Ma è prevista anche l’impignorabilità della casa se si tratta per il contribuente dell’unico immobile di proprietà dove egli ha fissato la propria residenza, e l’abitazione non sia di lusso. Inoltre, il tetto per il pignoramento delle abitazioni sale da 20 mila a 120 mila euro.
Oltre alla conferma di Befera alla direzione dell’Agenzia delle Entrate, ieri il consiglio dei ministri ha confermato Giuseppe Peleggi all’Agenzie delle dogane e dei Monopoli e Stefano Scalera all’Agenzia del Demanio.
Corriere della Sera – 27 luglio 2013