Agenzie Ue. Task force per l’Agenzia del farmaco. Il ministro Lorenzin: una dote di 56 milioni per avere la sede a Milano. ltre undici città europee hanno manifestato la volontà di ospitarla
Il Governo scende in campo – con una prima dote di 56 milioni di euro a bilancio per una futura sede – per portare l’Agenzia europea del farmaco (Ema) a Milano. Lo ha detto, ieri a Milano, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha ricordato anche che si tratta di una «base di partenza solida e concreta da mettere sul piatto della bilancia quando inizierá la trattativa».
Il negoziato per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, infatti, non è ancora iniziato, ma governi e gruppi di interesse già si stanno posizionando. Altre 11 città europee, tra cui Madrid, Stoccolma, Vienna, Dublino, Copenhagen e Budapest, hanno manifestato interesse ad ospitare la nuova sede dell’Agenzia.
Delle iniziative da mettere in campo si è discusso in un convegno durante il quale Diana Bracco (presidente e ad del gruppo farmaceutico Bracco) ha ricordato che «Ema a Milano entrerebbe in sinergia con Human Technopole. L’agenzia potrebbe usufruire dei ricercatori e delle qualificate risorse umane delle Università e degli Ircss milanesi e lombardi. In Italia, a Parma – continua Diana Bracco – è già localizzata l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare e la vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che, ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India, sono coperti da un unico ente regolatorio».
L’Italia, sulla carta, è in regola. «È il secondo paese europeo – ha fatto notare Camillo Greco, responsabile Pharma & Healthcare per l’Europa di J.P. Morgan – per capacità di produzione con 30 miliardi di fatturato e 63 mila addetti. L’esportazione è cresciuta del 58% negli ultimi 5 anni, con performance migliori di altri paesi».
«Ci sono una serie di complessità istituzionali, giuridiche e di supporto organizzativo legate all’arrivo di un’Agenzia europea sul suolo di un paese membro della Ue – ha ricordato Alberto Spagnolli, senior policy advisor dell’Agenzia per la Sicurezza alimentare (Efsa) –. L’esperienza di Efsa potrebbe essere di aiuto a Ema».
Per il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, con il trasferimento dell’Ema in Italia «vincono tutti. Si potrà contare sulla manifattura farmaceutica italiana, ritenuta all’avanguardia e su una città competitiva e logisticamente ben collegata. Secondo le prime valutazioni l’occupazione crescerebbe di circa mille unità, la produzione industriale di quasi 1,5 miliardi oltre al flusso di visitatori e al loro contributo economico al territorio».
Il budget di Ema per il 2016 è atdi 325 milioni di euro (+ 5,4% rispetto al 2015 e +19,5% sul 2014). I fondi per edifici, attrezzature ed altre spese non direttamente operative rappresentano il 15% del budget. L’Agenzia, inoltre, impiega 775 persone. Per un conto dei flussi totali attirati dall’Ema, vanno aggiunte altre 5 mila unità per attività di riunioni e comitati.
Il Sole 24 Ore – 18 novembre2016