«Per Natale sono tutti più buoni, ma forse Zaia ha esagerato: sotto l’albero di amici e leghisti vari ha fatto trovare nuove poltrone….». Graziano Azzalin, consigliere regionale del Pd, attacca il governatore. E non esita a parlare di «regalopoli veneta», nuovo conio nella politica veneta.
«Quello che si sta compiendo in questi giorni», insiste Azzalin, «scava un solco definitivo fra parole e fatti, Zaia dimostra che tutti i proclami di snellimento dei carrozzoni, di maggiore trasparenza e di una riorganizzazione ragionata e concordata degli enti strumentali sono balle di Natale. Questi regali inaspettati riguardano il settore primario…». Ah ecco, si parla di agricoltura, settore sempre caro a Zaia, da quando era giovanissimo assessore provinciale a Treviso ai due anni di timone al ministero dell’Agricoltura nel terzo governo Berlusconi. Dove punta il mirino di Azzalin? I bene informati dicono che sta aleggiando, nell’anticamera della giunta Zaia, una delibera su incarichi e nomine per manager e funzionari. Il classico fuori sacco di fine anno. Tra i rumors, spuntano anche alcuni nomi. Il primo è quello di Franco Contarin, già funzionario regionale di Coldiretti, tutor affiancato a Fausto Luciani per sburocratizzare l’Avepa, ma soprattutto ex dirigente al ministero, chiamato da Zaia. Ora l’incarico è terminato, e i corridoi della Regione sussurrano che sarà lui il nuovo arrivo al dipartimento agricoltura della Regione, in via Torino 110 a Mestre. Altro papabile è Alberto Zannol, esperto di contabilità agraria, che era all’Avepa di Padova (ora è a Treviso), capo della sede trevigiana di Avepa. E con loro ci sarebbero altri due, ma forse tre, funzionari della Regione che potrebbero salire di grado. Altro nome che circolava era quello di Riccardo De Gobbi, esperto della Regione in campo di ambiente e di agroalimentare: ma sarebbe l’unico a non essere nelle grazie di Zaia, e potrebbe dunque restare fuori, pagando per tutti. Pare che le nuove nomine, caldeggiate dall’assessore leghista di reparto Franco Manzato, abbiano creato irritazione in maggioranza, perché troppo «connotate». E anche l’assessore al personale, che poi è il vicegovernatore Marino Zorzato (ora Ncd) non avrebbe gradito il blitz. Azzalin conclude amaro: «Il verdissimo Zaia ha scelto metodi e forme da Prima repubblica, forse memore del trascorso ministeriale nella Roma ladrona, piazzando nei posti chiave amici e leghisti per i quali, visto il crollo di consensi, sono a disposizione sempre meno incarichi. E così per l’agricoltura veneta, il natale con i tuoi”, diventa “Zaia con i suoi.” Ah, quanto carbone ci vorrebbe…».
Il Mattino di Padova – 30 dicembre 2013