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Aifa e Iss commissariato. Ma era proprio necessario? Ecco le dieci domande di Guglielmo Pepe al ministro Lorenzin

guglielmo-pepedi Guglielmo Pepe. Due delle più importanti strutture che tutelano la salute degli italiani, l’Istituto superiore di Sanità e l’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco), sono in piena bufera. Sul primo pende il commissariamento annunciato dalla ministra Beatrice Lorenzin, a causa dei bilanci in rosso registrati per due anni consecutivi, mentre sull’Agenzia si è abbattuto lo scandalo Roche-Novartis, le multinazionali accusate di un presunto accordo per far pagare un farmaco più costoso contro la maculopatia. Sta di fatto che l’Antitrust ha punito le due aziende con una multa complessiva di 180 milioni di euro e che il ministero chiede un risarcimento danni per 1,2 miliardi di euro. Inoltre la Soi, Società oftalmologica italiana, attacca duramente l’Aifa perché con le sue ultime decisioni metterebbe a rischio la salute di migliaia di persone.

Su queste vicende, ecco dieci domande alla ministra Beatrice Lorenzin.

Commissariamento dell’Iss.

1) L’Iss ha avuto una perdita di 26 milioni di euro nel 2011 e di poco piu di 4 milioni per il 2012: era proprio necessario il commissariamento, cosa mai accaduta in 25 anni?

2) Vista l’entità del disavanzo non era meglio ripianare economicamente la situazione, dato che negli anni di difficoltà era stati apportati dei tagli notevoli, come sostiene la Flc CGIL?

3) Perché far decadere i vertici dell’Iss a poco più di un anno dal loro incarico? Sono stati incapaci? E quanto durerà il commissariamento?

4) I buchi di bilancio registrati dalla Corte dei Conti risentono anche dei cospicui investimenti per la ricerca sul vaccino contro l’Aids, che dopo 16 anni di studi ancora non avrebbe portato risultati? Si tratta di soldi buttati? E chi finanzierà ancora le ricerche?

5) Beatrice Lorenzin dice di voler riorganizzare l’ente. Essendo l’Iss la più preziosa struttura per la ricerca pubblica in Italia, la ministra vuole favorire l’ingresso delle aziende farmaceutiche all’interno dell’Istituto? E se sì, perché?

L’Aifa e il caso Avastin/Lucentis.

1) L’Aifa ha sempre detto no all’uso off label (al di fuori delle indicazioni ufficiali) del farmaco Avastin contro la maculopatia. Perché adesso ci ha ripensato facendolo rientrare, anche se limitatamente, tra quelli rimborsabili dal Ssn? L’Aifa smentisce se stessa?

2) Se i farmaci Avastin e Lucentis (della Roche e della Novartis) erano equivalenti dal punto di vista degli eventi avversi e della pericolosità (secondo la Soi), perché è stato favorito quello più costoso?

3) Se l’Aifa ha agito bene, per quale motivo il ministero (da cui dipende l’operato dell’Agenzia) ora chiede 1,2 miliardi di euro di danni alle farmaceutiche?

4) Se invece si sente danneggiato, perché il ministero non ne chiede conto all’Aifa? Lo ha fatto la ministra nei confronti del direttore Pani?

5) Qualcuno pagherà per questo, presunto, danno? Se l’Istituto di sanità viene commissariato per un buco di 30 milioni di euro, cosa ha intenzione di fare la ministra nei confronti dell’Aifa che con le sue decisioni avrebbe permesso un aggravio di spesa di 540 milioni di euro nel 2013 e 615 (presunti) nel 2014?

(Come potete leggere uso il condizionale e mi riferisco ad un presunto danno: se viene accertato, qualcuno della Sanitá pubblica deve renderne conto. Se invece non c’è “cartello”, il ministero farà una pessima figura per aver chiesto un risarcimento esorbitante).

Guglielmo Pepe Noi&Voi – Repubblicablog  – 20 giugno 2014

 

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