«Ora questa è terra contesa Lega e Pdl separati avrebbero perso». Duemila sottoscrizioni invalidate, anche di persone morte
VENEZIA — Ogni elezione è diversa dalle altre. Questo immutabile principio, per una volta, è valido non soltanto in relazione ai risultati ma anche con riferimento al numero degli eletti che la nostra regione porterà nelle due Camere parlamentari. Quel numero, infatti, è cambiato dall’ultima volta (era il 2008) e, grazie ai dati anagrafici cristallizzati nel nuovo censimento della popolazione, intervenuto nel frattempo, si è arricchito per il Veneto di due posti alla Camera dei deputati. Perciò, il totale dei parlamentari qui eletti sale da 73 a 75: 51 deputati e 24 senatori
I nuovi seggi
Il censimento ha «regalato», insomma, due deputati in più, e tutti e due sono attribuiti alla circoscrizione Veneto 1 (province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo). Questo aumento si spiega con il fatto che nell’area Ovest della regione, la popolazione censita è cresciuta di quasi 200 mila abitanti, arrivando a sfiorare i 3 milioni (su un totale di quasi 5 milioni di veneti). Qui verranno eletti 31 deputati e non più 29, come era avvenuto fino alle politiche del 2008. Al contrario, l’aumento di abitanti è risultato irrilevante nella circoscrizione Veneto 2 (province di Venezia, Treviso e Belluno) e quindi i deputati eletti rimarranno gli stessi di sempre, cioè 20. Bilancio in pareggio anche al Senato: i 300mila abitanti veneti in più censiti ufficialmente (la grande maggioranza dei quali sono stranieri, che contribuiscono alla consistenza demografica della regione ma non hanno diritto di voto) non determinano alcun aumento: i senatori eletti erano 24 e rimangono 24.
A titolo di cronaca, a livello di Senato ha guadagnato due eletti la Lombardia (che esprimerà 49 senatori, quasi uno Stato a sè) e uno ne avranno in più l’Emilia e il Lazio, a discapito di Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna (un senatore in meno ciascuna). Alla Camera, rispetto a cinque anni fa, i battaglioni di Lombardia e Lazio crescono di 3 deputati ciascuno, l’Emilia Romagna di 2 e il Trentino di uno, mentre perdono eletti Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (due ciascuna), Piemonte, Liguria e Sardegna (uno a testa). Il bilancio dell’anagrafe elettorale dice che il Nord Italia avrà ben 9 parlamentari in più e il Centro 4, mentre il Meridione, avendo perso abitanti nel decennio, lascia sul campo anche 13 eletti.
Il corpo elettorale
I veneti chiamati a votare per la Camera sono quasi 4 milioni, su un totale di 4,9 milioni di abitanti. Per curiosità, nell’arco temporale di quarant’anni (1970-2010), gli elettori veneti sono aumentati di 1,3 milioni: nel 1970 erano 2 milioni e 700 mila. Potranno scegliere fra una settantina di liste, presentate da più di venti partiti.
Firme e liste
Immancabile come a ogni tornata elettorale, si è ripetuta anche questa volta la triste sceneggiata delle firme false o taroccate. Delle quasi 10 mila firme depositate in corte d’Appello a Venezia a sostegno delle varie liste elettorali, un buon 20% (duemila) sono risultate irregolari alla verifica condotta dai funzionari. In particolare, almeno 1500 firme hanno attirato l’attenzione dei controllori e sono state stralciate poiché erano evidentemente duplicate: si ripetevano, cioè, nella documentazione allegata a liste diverse, cosa che naturalmente non è consentita poiché la legge stabilisce che si possa firmare per una e soltanto una lista elettorale.
In alcuni casi, interi blocchi di firme si ripetevano nello stesso ordine, segno che si trattava di nomi estratti (copiati) pari pari da elenchi precostituiti: iscritti ad associazioni, società sportive o circoli vari. Altre centinaia di firme sono state invalidate perché apposte da cittadini non più residenti da tempo in territorio veneto.
Ma la vera chicca sono una cinquantina di nomi, ovviamente stralciati, che appartenevano a firmatari ahiloro defunti e quindi tecnicamente impossibilitati a mettere la firma. Di sicuro si trattava di persone che, quando erano su questa terra, avevano effettivamente sottoscritto una lista elettorale: per quale motivo sprecare una firma preziosa soltanto perché, nel frattempo, sono passate a miglior vita?
Il Corriere del Veneto – 22 gennaio 2013