Lo sfogo dell’ex direttore generale dell’Ulss 5 “Ovest vicentino”, Renzo Alessi, il giorno dopo la decisione presa dal presidente della Regione Luca Zaia
«È dura». Non fa nulla per nascondere delusione, rabbia e sconcerto l´orami ex direttore dell´Ulss 5 Renzo Alessi, uno dei depennati eccellenti dall´elenco dei nuovi direttori generali delle aziende ospedaliere annunciato sabato dal presidente della regione Luca Zaia.
Al telefono arrivano gli sms di alcuni – «ma non tutti» precisa – i sindaci dell´Ovest vicentino con cui ha lavorato per 4 anni e dai responsabili di molte associazioni di volontariato del territorio.
Alessi ha già lasciato il suo ufficio in via Trento ad Arzignano, i quadri di Bob Dylan che tappezzano le pareti no, «quelli li sposterà qualcun altro perché io non ce la faccio», ammette e mercoledì alle 9 ricomincerà il suo lavoro all´azienda ospedaliera di Padova, come responsabile del personale.
Alessi, non si aspettava il taglio?
No e fa proprio male. Mi aspettavo la telefonata per andare a firmare il nuovo incarico, ho risposto perfino scherzando sabato mattina a Domenico Mantoan , che invece mi ha detto: “Il presidente ti ha depennato dalla lista”. È stato un fulmine a ciel sereno. Poi ha proseguito: “Il presidente è disponibile a valutare qualche altro incarico in regione”, ma rifiuto, categoricamente, perché se non vado bene come direttore non vado bene nemmeno in regione.
Da dove nasce secondo lei la sua bocciatura?
Non ne ho idea perché nessuno mi ha dato una spiegazione. Ero rimasto alle attestazioni di stima di Zaia per i risultati ottenuti, mi fidavo di quello che lui formalmente ha sempre detto. Fino al giorno prima tutte le persone con cui mi sono confrontato mi tranquillizzavano. Avevo dei dubbi sulla destinazione: non sapevo se sarei rimasto ad Arzignano, perché qualcuno mi dava per certo a Vicenza, ma non avevo alcun timore circa la conferma. Mi sarebbe piaciuto tornare a Padova, dove ho iniziato come dattilografo: chiudere la carriera come direttore sarebbe stato bello. Quindi sono rimasto di sale. Anche perché alcuni nuovi direttori generali non li conosco e può darsi che abbiano un curriculum eccezionale ma altri non hanno, né in termini di pubblicazioni, attività svolte, esperienze internazionali, un percorso professionale confrontabile con il mio. Se sono presuntuoso? Può darsi, ma ho la sensazione che non siano stati valutati né competenze né risultati. Piuttosto si è usato il bilancino politico.
È proprio sicuro, dottor Alessi?
Guardi, mi delude la scelta fatta per l´Ulss 5. Mi avevano dato mandato nel 2008, quando sono arrivato, di risistemare un´azienda disastrata dal punto di vista economico. L´ho fatto e ora viene nominato chi all´epoca era direttore amministrativo. Mi suona un po´come una restaurazione. E personalmente è una beffa. Lo dicono i numeri.
Quali sono a suo dire le priorità che il suo successore dovrà affrontare?
Senz´altro la questione dell´ospedale unico a Montecchio per la quale non abbiamo novità. C´è poi da risolvere il problema del punto nascite, che non abbiamo risolto perché abbiamo difficoltà a reperire medici ginecologi. Bisognerà orientarsi verso un unico punto nascite: o Valdagno o Arzignano. È ancora aperta la questione del Cric di Valdagno, di come rivitalizzarlo: a me la regione non ha autorizzato nemmeno l´assunzione di una psicologa.
Quali sono invece i punti di forza dell´Ulss 5?
Oltre alle eccellenze conosciute, come il Centro Donna e l´ortopedia di Montecchio, io credo che in questi anni si sia innalzata la qualità media dei reparti, in particolare di chirurgia, dei due di medicina, del pronto soccorso. Abbiamo lavorato per valorizzare il personale, per motivarlo, fidelizzarlo e questo ha portato frutto: quando sono arrivato c´era la fuga dei medici dall´Ulss 5. Ora invece siamo un polo di attrazione.
Quale pensa sia il suo lascito?
Il pareggio del bilancio in 4 anni, a partire da un disavanzo di 16 milioni e 800 mila euro nel 2008. Il rinnovo dei vertici amministrativi e medici: ho assunto primari in pronto soccorso, veterinaria, cardiologia, fisioterapia, pediatria, radiologia, chirurgia, medicina. Ora c´è un bel gruppo di lavoro, medici giovani e motivati. Non abbiamo problemi con le liste di attesa, abbiamo rinnovato la pediatria, il pronto soccorso, chissà che ora Zaia non trovi il tempo di venire ad inaugurarlo, e messo in ordine le strutture territoriali della psichiatria. Lascio una struttura che funziona bene, riorganizzata del tutto e con un pareggio risanato. E ci tengo a precisare che dalla regione non ho mai ricevuto un euro
Il Giornale di Vicenza – 31 dicembre 2012