La ditta alimentare era esposta con le banche per 20 milioni di euro e non poteva più pagare i mutui. Il passivo è sui 35 milioni. Il Tribunale ha risposto negativamente alle manifestazioni di interesse a rilevare l´azienda in crisi
E’ passata la linea del commissario giudiziale Michele Quarto, il quale non intravedeva la possibilità di realizzare per Bella Zoilo spa quei vantaggi per i creditori, continuando sulla strada del concordato preventivo con cessione dei beni. Le manifestazioni di interesse a rilevare l´azienda, come quella di Gapas spa e della Quartiglia spa, col trascorrere dei mesi si sono trasformate in risposte negative. Così il tribunale presieduto da Marcello Colasanto venerdì pomeriggio ha dichiarato il fallimento di quella che fino al 2010 era la quinta azienda del comparto alimentare del Vicentino con i suoi 55 milioni di fatturato e gli oltre 100 dipendenti.
Hanno pesato errori di strategia gestionale commessi dalla proprietà che ha eseguito massicci investimenti fuori Regione in un momento in cui la congiuntura si modificava radicalmente. Come la costruzione di un fabbricato a San Vito al Torre in provincia di Udine; l´acquisizione di un´azienda in Sardegna che si è rivelata negativa e il contratto con la Ittica Center srl.
Il rosso di queste operazioni di mercato è stato amplificato dalla crisi del settore del catering industriale allorché l´azienda guidata da Aronne Zoilo era esposta con le banche per 20 milioni di euro e non poteva più generare flussi di cassa per pagare i mutui per il crollo del fatturato, scavando pertanto un dissesto che si aggira in totale sui 35 milioni.
È questo, se non di più, l´ammontare della differenza tra attivo e passivo valutato dal commissario Quarto che il 12 ottobre aveva depositato al giudice delegato Giuseppe Limitone una relazione che sapeva di “de profundis”. Anche perché bel frattempo i capannoni industriali in seguito al tracollo del settore immobiliare ormai sono diffificili da vendere anche all´asta, soprattutto se sono collocati in zone decentrate. E i consulenti dei tribunali li valutano ben al di sotto del 50% del valore di stima, proprio perché il loro realizzo è in questa fase congiunturale sempre di più teorico.
I giudici, pertanto, hanno accolto l´istanza fallimentare presentata dagli avvocati Agostino Dal Zotto e Salvatore Mantia per conto dei rispettivi clienti, che avanzavano alcune centinaia di migliaia di euro. Curatore è stato nominato lo stesso Quarto, che il 9 aprile incontrerà i creditori per valutare le insinuazioni al passivo che si aggira sui 34-35 milioni di euro.
Poiché è trascorso quasi un anno da quando la proprietà Zoilo ha depositato i libri in tribunale, le condizioni di realizzo per le centinaia di creditori sono peggiorate e i sindacati nutrono preoccupazione per i dipendenti che non hanno trovato nuova collocazione sul mercato del lavoro.
Secondo il piano iniziale i creditori privilegiati che avanzano 17 milioni di euro sarebbero stati soddisfatti integralmente, ma con la nuova fase che si è aperta col fallimento le percentuali di realizzo cambieranno di molto. E naturalmente in peggio. Ma anche questo è ormai una costante
Il Giornale di Vicenza – 23 gennaio 2013