“Promuovere un maggior coordinamento, in ambito sia nazionale che internazionale, fra le organizzazioni giudiziarie, valutando l’opportunità che sia costituita un’apposita procura nazionale antifrode e antisofisticazione in campo alimentare” e “promuovere l’inserimento del reato di sofisticazione fra quelli riconducibili alla mafia”.
Queste tra le richieste contenute nella mozione presentata da undici Senatori del Pdl, primo firmatario Luigi D’Ambrosio Lettieri, in tema di crimini agroalimentari. “Il primo rapporto Eurispes-Coldiretti sui crimini agroalimentari in Italia quantifica in 12,5 miliardi di euro (5,6 per cento del totale) il volume d’affari complessivo dell’agromafia. Nell’intero comparto agroalimentare sarebbero riscontrabili, secondo l’analisi fornita dalle forze dell’ordine, fenomeni criminali legati al contrabbando, alla contraffazione e alla sofisticazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti”, spiegano i Senatori. “Anche il fenomeno dello sfruttamento dei braccianti agricoli irregolari, tristemente noto come ‘caporalato’, con la conseguente evasione fiscale e contributiva, contribuisce a danneggiare il settore agroalimentare. Tutti questi fattori, interagendo fra loro, recano gravi danni al sistema sociale ed economico italiano e, oltre ad alterare il regolare andamento dei mercati di settore, rappresentano un potenziale pericolo per la salute dei consumatori”, si legge nel testo della mozione con cui si richiede l’intervento del Governo anche al fine di promuovere un inasprimento delle pene da comminare per i reati di mafia nel settore alimentare e di dotare gli organi di polizia giudiziaria di poteri investigativi analoghi a quelli previsti per i reati di mafia analogamente a quanto previsto dalla legge n. 99 del 2009 per il reato di contraffazione.
Agenparl – 9 aprile 2013