E’ in fin di vita a causa del botulino. Ma questa volta il dramma non riguarda la chirurgia estetica, bensì la sicurezza alimentare. A finire all’ospedale di Camposampiero, sabato sera, è stato infatti un 33enne residente a San Giorgio delle Pertiche (Padova), che il mercoledì precedente aveva mangiato in pausa pranzo un minestrone precotto contenuto in una ciotola di plastica e prodotto dall’azienda «Buonaterra» di Alessandria.
Il prodotto era contaminato appunto dal botulino. «E’ arrivato in condizioni gravi — racconta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 15 dell’Alta Padovana — i medici hanno sospettato subito che si trattasse di intossicazione da vernice o da botulino. Fattispecie che hanno entrambe un’evoluzione velocissima, così per poter intraprendere al più presto la terapia mirata abbiamo portato un campione del cibo ingerito dal paziente all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che ha sede a Legnaro. Le analisi sono state espletate a tempo di record e questa rapidità ha salvato la vita al malato». I medici consigliano di preferire i cibi surgelati a quelli precotti.
Al giovane, ricoverato in Rianimazione e tuttora in prognosi riservata, è stato somministrato il siero «antidoto» e ora si attende che faccia il suo corso. Una piccola luce sembra essersi già accesa, perchè fino a ieri mattina lo sfortunato trentenne era in coma farmacologico, mentre in serata si è svegliato. Nel frattempo l’Istituto zooprofilattico ha allertato il ministero della Salute, che ha messo in atto le procedure di sicurezza alimentare, segnalando l’allerta con la pubblicazione di un avviso urgente sul propio sito. «Abbiamo tipizzato la tossina botulinica di tipo B — spiega il direttore generale, professor Igino Andrighetto — dandone poi comunicazione sia all’Usl 15 che a Roma, secondo le procedure. E’ stata avvisata subito anche l’Usl di Alessandria, sede dell’azienda che produce il cibo in questione, in modo da consentire l’eventuale blocco della partita di cui il minestrone faceva parte. E’ vero, siamo stati veloci, nonostante questo tipo di analisi sia molto complicata e delicata, anche perchè comporta il rispetto di una procedura dettagliata imposta dal ministero».
L’esito degli accertamenti condotti dallo Zooprofilattico e la consguente diagnosi tracciata dai medici di Camposampiero hanno messo in moto i carabinieri del Nas, in questi casi incaricati dal ministero della Salute a compiere un’indagine. Gli specialisti dell’Arma hanno sequestrato un campione del minestrone precotto mangiato dal paziente e non è escluso che nelle prossime ore completino la relazione da inviare a Roma con l’acquisizione delle cartelle cliniche del 33enne. Di solito è prassi, come non è escluso che la Procura di Padova possa aprire un’inchiesta.
«Il botulino consiste in spore che si sviluppano nelle conserve dei cibi, anche nelle melanzane, per esempio — spiega ancora Andrighetto — sono dormienti e piuttosto resistenti, il che spiegherebbe la loro sopravvivenza alla cottura. Quando trovano l’ambiente ideale si risvegliano da tale latenza e si sviluppano velocemente. Sono molto pericolose».
Per fortuna il paziente è stato preso in tempo, benchè si sia presentato all’ospedale quattro giorni dopo rispetto all’ingestione del prodotto contaminato. Le prossime ore saranno decisive per conoscere l’esito della terapia.
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 25 marzo 2014