Scandalo quote latte, l’organizzazione contestai dati da cui sono scaturite le sanzioni. «Chiarezza anche sulle revoche»
Cospa sul piede di guerra sulle multe per le quote latte. Se n’è parlato ieri sera all’affollata assemblea dell’organizzazione nella sede di Porto Mantovano. Dopo lo scandalo degli arresti al ministero dell’agricoltura, gli allevatori contestano le multe ricevute negli anni: «Se i dati erano falsificati, anche le sanzioni devono essere messe in discussione» è il ragionamento. Ed Ester Ermondi, l’avvocato dei Co-spa, invita a prendere con le pinze anche la revoca delle quote assegnate dopo il 2009 che Agea ha comunicato nelle scorse settimane: «Dobbiamo verificare molto bene i motivi della decisione».
Cospa all’attacco: «Rivedere le multe»
Ieri sera, a Porto Mantovano, sede dei Cospa Mantova, è stato fatto il punto della situazione sull’udienza che si è svolta il 6 dicembre alla Corte dei Conti sulle multe quote latte. Il consigliere relatore della Corte dei Conti, Antonio Mezzera, ha chiesto spiegazioni ai rappresentanti del ministero del Tesoro, Politiche agricole, Ecomonia, Equitalia, Agea e al commissario straordinario Paolo Gulinelli, sul perché non erano ancora state riscosse le multe sulle quote latte, sollevando il problema dell’inattendibilità dei dati posti alla base delle multe e sulla reale produzione italiana, oggetto dell’indagine dei carabinieri. L’avvocato Ester Ermondi, legale del Cospa, e il responsabile del Cospa Mantova Renato Castellini hanno relazionato sull’udienza del 6 dicembre. Nessuna delle parti ha dato spiegazioni sui dati relativi alle multe delle quote latte, mentre il Cospa Mantova ha sottolineato l’assoluta inattendibilità dei dati, così come certificato dall’indagine di polizia giudiziaria dei carabinieri. Il magistrato ha poi sollevato l’ulteriore problema del danno erariale causato dalla decisione presa dall’allora ministro all’Agricoltura Gianni Alemanno di riconoscere il debito dello Stato italiano che all’epoca ammontava a un miliardo e 400 milioni di euro. L’Unione Europea all’epoca recuperava dai contributi
Paci soldi delle multe non versate. Questo spiega il miliardo e 400mila euro. Il magistrato ha chiesto conto anche di questa cifra, ma anche qui Paolo Gulinelli non ha dato alcun tipo di spiegazione. La Corte dei Conti ha poi evidenziato la “scomparsa” di tutte le somme versate dai produttori italiani che dovevano entrare nelle casse dello Stato. Agea ha risposto che le ripianerà ne12015. In conclusione della riunione l’avvocato Ermondi ha chiesto ai soci Cospa di consegnare le lettere raccomandate inviate da Agea, nella persona di Paolo Gulinelli, in cui viene comunicato l’avvio del procedimento di revoca della quota latte assegnata ai sensi della legge 33 del 2009. L’avvocato Ermondi ha spiegato ai presenti che al momento non è possibile fare ricorso perché non si tratta di un documento ufficiale; però farà richiesta di accesso agli atti ad Agea per verificare le norme sul provvedimento e conoscere i motivi della decisione di revocare le quote.
Mauro Pinotti – Gazzetta di Mantova – 14 dicembre 2012