E’ stato approvato nella Conferenza unificata Stato-Regioni del 24 gennaio scorso l’Accordo in materia di identificazione e registrazione degli animali da affezione tra Governo, Regioni, Province autonome, Province, Comuni e Comunità montane. Il documento, che detta nuove regole per l’armonizzazione delle misure nelle diverse realtà territoriali, dispone che entro 12 mesi dall’approvazione dell’Accordo, le Regioni e le Province si impegnino ad adottare disposizioni specifiche in materia di doveri e responsabilità del proprietario e del detentore degli animali d’affezione. In particolare dovranno provvedere perchè sia istituita e implementata l’anagrafe degli animali d’affezione attraverso una banca dati regionali collegata alla banca dati nazionale. E far sì che i proprietari facciano identificare e registrare il cane entro il secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip.
Anche i gatti, su base volontaria, potranno essere identificati con microchip, registrando l’animale entro il secondo mese di vita. I gatti delle colonie feline verranno identificati al momento della sterilizzazione e registrati nell’anagrafe degli animali d’affezione a cura del Servizio sanitario regionale a nome del Comune competente per territorio.
Altra disposizione da adottare riguarda il divieto di vendita e cessione, a qualsiasi titolo, di cani e gatti non identificati e registrati, nonchè di cani e gatti di età inferiore ai due mesi, fatti slavi i casi in cui i cuccioli devono essere allontanati dalla madre per motivi sanitari certificati da un medico veterinario pubblico o provato abilitato ad accedere all’anagrafe canina regionale.
Andrà disposto l’aggiornamento dell’anagrafe regionale e nazionale, entro il termine di 30 giorni, nelle more della definizione delle modalità che devono garantire l’interoperabilità tra anagrafi regionali e l’anagrafe nazionale, modalità tecniche e operative definite dal Ministero della Salute che si impegna a fornire indicazioni per un unico modello di identificazione e registrazione del cane e del gatto.
Regioni e Province Autonome dovranno adottare disposizioni in base alle quali il veterinario pubblico o libero professionista abilitato ad accedere all’anagrafe regionale degli animali d’affezione dovrà informare il proprietario degli obblighi di legge e, in caso di mancanza o di illeggibilità dell’identificativo, segnalare la circostanza al Servizio veterinario ufficiale del territorio.
L’accordo riprende i contenuti dell’Ordinanza Ministeriale 6 Agosto 2008, rendendola coerente alla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. «Un significativo passo in avanti per allineare le procedure e le attività del Servizio Sanitario in campo nazionale: molte previsioni dell’Accordo erano già in essere in molte Regioni, ma appare importante il richiamo dell’Organo Stato-Regioni ad un raccordo operativo più stringente. La globalizzazione degli animali d’affezione è realtà di tutti i giorni e superare i diversi approcci operativi appare elemento di efficacia fondamentale»: questo il commento del Sivemp.
5 febbraio 2013 – redazione S.V – riproduzione riservata