Una maratona di interventi di politici, sindacalisti, ricercatori e volti celebri per dire ad Ilaria Capua di restare. Hanno risposto in molti all’appello «Non sprechiamo i nostri talenti!» lanciato dalla rivista Nordesteuropa.it a sostegno della ricercatrice, capo del dipartimento di Scienze biomediche comparate dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e vincitrice, tra i tanti, del premio «Revolutionary mind».
Mai il mondo della politica, dell’economia e la cosiddetta «società civile» si erano mossi in maniera così compatta per una ricercatrice. Eppure «Non sprechiamo i nostri talenti», l’Ilaria Capua Day svoltosi a Palazzo Moroni, municipio di Padova, è stato un successo. Decine di volti noti del mondo della politica, della scienza, dei sindacati, dell’imprenditoria si sono alternati sul palco per un breve intervento per ribadire l’importanza delle ricerca e soprattutto per chiedere alla nota virologa veneta di non andarsene dall’Italia. E il rischio sembra essere proprio questo visto che Ilaria Capua, a causa di un impasse burocratico tra l’Istituto Zooprofilattico delle Venezia e la Fondazione Città della Speranza, rischia infatti di non avere il suo promesso spazio nella torre della ricerca ed essere costretta a guardare ad altri paesi per continuare le sue ricerche.
Il sindaco Flavio Zanonato ha spiegato di essere pronto a scrivere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere un suo intervento per sbloccare la situazione. Ma a prendere in mano il microfono sono stati anche il direttore generale dell’Usl 16 Adriano Cestrone, l’assessore regionale Elena Donazzan e molti altri. La presidente della Torre della Ricerca Stefania Fochesato si è detta pronta «ad ospitare nella Torre chiunque deciderà di venirci» mentre l’assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione Isi Coppola ha ricordato che la Regione ha già messo da parte dei fondi per rendere possibile questo trasferimento. Presenti anche le categorie economiche. Tra queste è intervenuto il vicepresidente di Confindustria Padova Gianni Potti che si è appellato al premier Monti e al ministro Profumo per spingere su ricerca e meritocrazia. Ilaria Capua, seduta in prima fila, ha ascoltato la lunga sfilza di interventi quasi commossa. Per tutto il pomeriggio è stato fatto passare tra i presenti l’appello da firmare per chiedere alla nota virologa di restare in Italia.
Corriere del Veneto – 13 novembre 2012