Gli animali domestici possono ospitare lo stesso tipo di superbatterio che puo’ trasmettere infezioni ospedaliere ai pazienti ricoverati. E, potenzialmente, anche se il rischio e’ davvero basso, trasmetterlo ai loro proprietari. A dirlo e’ una ricerca dell’Universita’ di Cambridge, che con test genetici ha confermato: cani e gatti sono colpiti dallo stesso ceppo di Mrsa che insidia l’uomo e che puo’ dunque diffondersi nelle cliniche veterinarie in modo simile a quello che accade negli ospedali.
Lo Stafilococco aureo meticillino-resistente (Mrsa) si trova comunemente sulla pelle delle persone sane, dove pero’ puo’ causare sintomi e portare a una infezione, in particolare quando penetra in una ferita. Le cifre raccolte dagli esperti inglesi e pubblicate sulla rivista ‘mBio’ parlano di circa un gatto su 100 e del 2-9% dei cani nel Regno Unito che sarebbero portatori di Mrsa, che e’ stato ritrovato anche nei cavalli. Gli scienziati dell’Universita’ di Cambridge hanno sequenziato i genomi di campioni di Mrsa da 42 cani e 4 gatti e li hanno poi confrontati con campioni umane. Hanno scoperto che il ceppo batterico animale appartiene alla stessa famiglia della forma umana di Mrsa. Mark Holmes, docente di medicina veterinaria preventiva presso l’Universita’ di Cambridge, assicura comunque che i proprietari di animali domestici non devono preoccuparsi perche’ e’ molto scarso il rischio di ammalarsi a causa dei propri ‘pet’.
Meteoweb – 23 maggio 2014