Albertino Casartelli, 63 anni residente a Bussolengo (Verona) e legale rappresentante del circo Medrano, uno dei più famosi circhi in Italia, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamenti agli animali.
Il processo si aprirà il 5 novembre 2014 di fronte al tribunale monocratico della città del Santo. Nel capo d’imputazione firmato dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti, Casartelli è accusato di aver custodito gli animali del circo in maniera «incompatibile con le loro caratteristiche etologiche».
Tutto succede a Padova dove il circo Medrano va in scena dal 28 novembre al 10 dicembre 2012. In contemporanea in Procura arrivano due esposti: uno della Lac (lega anti caccia), l’altro della Lav (anti vivisezione). Parte un’ispezione che rileva come nel circo tigri e leoni siano tenuti in gabbie nude allestite sull’asfalto e senza alcuna protezione. Come gli elefanti, costretti a vivere al gelo con buona pace della normativa che impone la loro custodia a una temperatura minima di 20 gradi. «Uno dei tre elefanti», si legge nel capo d’accusa «assumeva condotta stereotipata continuando a dondolare incessantemente sollevando gli arti»: comportamento che, scrivono gli esperti incaricati dal pm Roberti, «è indicatore di stress cronico e quindi di sofferenza».
Discorso simile per i canguri, protagonisti di comportamenti “stereotipati” (incrociando le zampe anteriori e stringendole allo sterno); così come le tigri, impegnate in continue passeggiate nervose nelle gabbie strette; o perfino i rettili «contenuti in teche sottodimensionate alle esigenze ed al numero degli animali contenuti». Tutti animali colpiti da comportamenti strani colpa, secondo il pm del forte stress psico-fisico determinato dal loro stato di sopravvivenza.
Corriere di Verona – 6 dicembre 2013