Piu’ di ottomila scienziati dell’Unione per la Conservazione della Natura hanno preso parte alla Species Survival Commission per identificare le cento specie più minacciate di animali, piante e funghi sul pianeta.
Il report sara’ presentato all’Iucn World Conservation Congress in Sud Corea questa settimana. La ricerca, che conta tra gli autori Jonathan Baillie della Zoological Society di Londra, si fonda su alcune domande etiche: le specie a rischio hanno il diritto di sopravvivere o quello di estinguersi naturalmente? E bisogna salvarle anche se non apportano benefici all’umanita’? E ancora: Hanno un valore che supera quello economico o non e’ necessario salvarle se gli investimenti sono troppo onerosi? Il rapporto chiamato “Priceless or Worthless” spiega che “tutte le specie sono uniche e insostituibili. Se spariscono non ci sara’ investimento economico che potra’ riportarle in vita. Se promuoveremo immediate azioni riusciremo a salvare molte delle specie a rischio ma per fare cio’ la societa’ deve supportare i principi etici e morali che affermano il diritto all’esistenza delle specie nonostante tutto e nonostante non siano specie remunerative”. Tra le specie appartenenti a 48 paesi inserite nella lista, il bradipo pigmeo (Bradypus pygmaeus) che ormai vive esclusivamente sull’isola Escudo a 17 chilometri dalla costa di Panama. E, nelle stesse condizioni, il saola (Pseudoryx nghetinhensis) uno degli animali piu’ minacciati del sud-est asiatico. (AGI) .
13 settembre 2012