Sono due imprenditori e un editore, ma c’è anche un funzionario friulano arrestato e si attendono nuovi sviluppi
VENEZIA – Due imprenditori, un editore e un funzionario ministeriale. E un appalto a favore di un’associaione d’imprese venete nel campo della frutta. Portano anche in Veneto le ombre dello scandalo al ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con quattro indagati: una vicentina, un friulano e due veronesi.
Lorenza Dalla Pozza, 43 anni, abita a Costabissara, in provincia di Vicenza. Un episodio di supposta corruzione la riguarda in quanto «procuratore» della società Arc Linea Arredamenti spa con sede a Caldogno (Vicenza).
Assieme alla donna sono coinvolti Ludovico Gay, direttore generale di Buonitalia spa (società pubblica), e due funzionari ministeriali, il friulano Luca Gaudiano, 37 anni, nato a San Daniele del Friuli, residente a Roma, e Riccardo Deserti. Secondo l’accusa, Gaudiano (che è ai domiciliari) avrebbe «sostituito la pratica di finanziamento della società Arc Linea, inserendola al posto di altre pratiche ai fini della positiva e sollecita trattazione in commissione».
È il classico metodo di far avanzare una carta rispetto alle altre. Il progetto era stato approvato e il 21 dicembre 2010 era stato firmato il decreto di concessione per 65 mila euro. Il prezzo della corruzione? «La promessa della fornitura di una cucina per Gay e Q. F. con un sensibile sconto».
Il solito Gaudiano è coinvolto nell’episodio che avrebbe visto nel ruolo di «corruttore» Giancarlo Voglino, 54 anni, di Verona, titolare di IEM International Exhibition management srl. La richiesta di finanziamento era pari a 40 mila euro.
Un altro funzionario, Michele Mariani, in cambio del favore avrebbe «ricevuto l’utilità o accettato la promessa da parte del Voglino del pagamento delle spese da sostenere per un viaggio di una settimana negli Stati Uniti e precisamente a Miami». È Mariani a dire a Voglino: «Stiamo facendo il decreto di approvaziione… Ammazza te becchi quaranta cucuzze eh! aspetta un attimo… voglio vedere nel decreto, adesso facciamo il decreto». Il Voglino replica: «Ah! Bene Michele grazie! eh vabbè allora bisogna ubriacarsi. Tu ti sei preso una settimana di ferie? Sìì!». Il terzo veneto è il pubblicitario veronese Luigi Cardona, che ottiene forniture di libri da pubblicare.
Porta in Veneto anche l’affare “Frutta nelle scuole” che dovrebbe servire per spiegare ai bambini l’utilità di consumare frutta. Viene contestato il reato di turbata libertà negli incanti a cinque persone, tra cui Giuseppe Ambrosio, che fu capo di gabinetto al ministero sia con Luca Zaia che con Giancarlo Galan. I fatti contestati si riferiscono al novembre 2010. Il bando di gara si concluse con l’aggiudicazione di 3 degli 8 lotti, a favore di raggruppamenti temporanei d’impresa composti da associati, tra cui Veneto Ortofrutta, Unolombardia, Brio, Kiwi Sole e Friulfruct.
In un dedalo di intercettazioni (anche con componenti della commissione) un dirigente dell’Unione nazionale tra le associazioni di produttori ortofrutticoli dice, riferendosi ai lotti: «Adesso dobbiamo lottà per il 5… perchè allora 1, 2, 3, i decreti sono già fatti e sono alla firma di Rasi Caldogno (il funzionario della Regione Veneto portato da Galan al ministero, ndr), il 4 pure aggiudicato, il 5 Eleonora mi ha detto che è ancora in bilico».
Il Gazzettino – 13 dicembre 2012