Sostengono i sindacati di averlo saputo per il tramite di una mail, inviata da Arpav la sera del 31 ottobre – alle ore 18.19, come precisa puntigliosamente una nota delle segreterie regionali della funzione pubblica e della Rsu aziendale -, alla vigilia del ponte di Ognissanti.
Oggetto della comunicazione via mail: la riduzione della pianta organica dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, «con riferimento a una non meglio specificata richiesta in tal senso – scrivono i sindacati – dell’assessore regionale di settore (il leghista Maurizio Conte, ndr)».
L’Arpav è un’agenzia pubblica e nel pubblico non si licenzia. Siamo allora al preavviso di un ulteriore ridimensionamento o smembramento della struttura, sull’onda dei provvedimenti già adottati dalla Regione in seguito alle note difficoltà finanziarie in cui Arpav si dibatte? I sindacati lo temono, dai vertici dell’agenzia replicano facendo sapere che nulla è cambiato rispetto al Piano strategico di cui si è discusso a giugno con le organizzazioni sindacali e ancora si discuterà, in un incontro già fissato per venerdì prossimo.
La cura dimagrante, per dirla tutta, è già iniziata da qualche tempo: rispetto a una pianta organica teorica che, fino a due anni fa, prevedeva un colosso da 1.259 dipendenti (di cui 127 dirigenti), poi ridotti a 1.150 con un primo provvedimento, oggi siamo a una dotazione reale di 1.014.
Corriere del Veneto – 5 novembre 2013