Le assunzioni? Ormai al palo causa crisi. Le assunzioni a tempo indeterminato? Un miraggio. Perlomeno ancora per tutto il 2012, come racconta un’indagine di Unioncamere fatta in collaborazione con il ministero del Lavoro.
Alla grande crisi del lavoro riescono a sopravvivere (a fatica) i laureati in economia – in cima alla classifica dei più richiesti – seguiti dagli ingegneri (elettronici e informatici) e dai medici. Tra i codiddetti “economisti” e le altre specializzazione c’è il mare. Tanto per comprendere: su cento posti di lavoro il 30% è già destinato agli esperti di economia, per gli altri è un disastro. In particolare, infondo alla classifica gli architetti e gli psicologi (in fondo alla classifica), professioni che stanno risentendo moltissimo della crisi. Il quadro generale Le 407mila assunzioni a carattere non stagionale programmate dalle imprese per il 2012 interesseranno quasi 59mila laureati (il 14,5% del totale), 166mila diplomati (il 40,9%), 50mila qualifiche professionali (il 12,3%) e circa 132mila persone prive di un titolo di studio specifico (il 32,3%). Rispetto allo scorso anno, l’incremento della quota di laureati ricercati di 2 punti percentuali andrà a discapito soprattutto delle qualifiche professionali (in diminuzione di 1,2 punti) e delle persone prive di formazione specifica (in diminuzione relativa di 7 decimi di punto). Prossima al risultato dello scorso anno, invece, la quota di diplomati richiesti (che nel 2011 era pari al 41%) . Economisti, ingegneri, medici e paramedici i più richiesti Resta anche quest’anno saldamente nelle mani dei laureati in Economia il primo posto della classifica delle assunzioni non stagionali di personale con titolo universitario previste dalle imprese. A questi “Dottori” le imprese intendono riservare oltre 17mila posti di lavoro. In seconda posizione si collocano i laureati in Ingegneria elettronica e dell’informazione (7mila i posti di lavoro previsti). Occorre aggiungere, comunque, che i diversi indirizzi di Ingegneria, presi nel loro complesso, superano le 15mila richieste, poco al di sotto, quindi, della richiesta di laureati in indirizzo economico. In terza posizione si incontrano poi i laureati con indirizzo sanitario e paramedico (con 5mila assunzioni non stagionali previste) e, a brevissima distanza, quelli con indirizzo Insegnamento e formazione, in aumento anche in termini assoluti rispetto alle previsioni dello scorso anno. Il 51,4% dei laureati neo-assunti potrà, secondo le imprese, essere un giovane appena uscito dal sistema formativo, ma le percentuali diventano decisamente più consistenti nel caso di alcuni neo “Dottori”, soprattutto medici e paramedici (che nel 66,3% potranno essere alla loro prima esperienza di lavoro) e insegnanti (69,5%). Al 51,7% dei laureati le imprese intendono offrire un contratto a tempo indeterminato, mentre all’apprendistato di alta formazione recentemente riformato le imprese faranno ricorso per il 7,7% delle assunzioni di laureati. Per una quota minima, pari al 2,9% si ricorrerà poi al contratto di inserimento, mentre il 36,7% dei laureati sarà inquadrato con un contratto a tempo determinato La classifica dei diplomi Anche per quanto riguarda i diplomati, la classifica 2012 vede la conferma, nelle tre prime posizioni, degli indirizzi amministrativo-commerciale (con quasi 40mila posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese), di quello meccanico (più di 15mila) e di quello turistico-alberghiero (oltre 9mila). Rispetto allo scorso anno, in salita è invece l’indirizzo socio-sanitario (con quasi 7mila assunzioni previste, mille in più del 2011), che “scalza” l’informatico (4.600 assunzioni previste) e l’elettrotecnico (oltre 4mila). Il 50,9% dei diplomati che verranno assunti potrà essere un giovane che abbia appena conseguito il titolo di studio, ma la disponibilità delle imprese ad assumere persone prive di esperienza oscilla da un massimo del 60,5% nel caso dell’indirizzo socio-sanitario a un minimo del 37,3% nel caso dell’indirizzo informatico. Nel 39,7% dei casi i diplomati saranno assunti con contratto a tempo indeterminato, mentre l’apprendistato interesserà il 12,3% delle assunzioni, l’inserimento l’1,8% e il tempo determinato il 43,8% dei neo assunti con un titolo di studio secondario.
Ilsole24ore.com – 14 settembre 2012