Paolo Baroni. L’impresa è importante, come importante è il nome che Renzi ha voluto assegnare al nuovo disegno di legge delega approvato ieri sera dal governo. Questo si chiama «Repubblica semplice» e di qui ai prossimi 12-18 mesi è destinato a rivoluzionare l’intera pubblica amministrazione. «Comprende tutti e 44 i punti che avevamo annunciato nelle scorse settimane», ha assicurato ieri il premier al termine del consiglio dei ministri che ha dato l’ok alla riforma messa a punto dal ministro Marianna Madia.
Intanto, in uno dei due decreti varati sempre ieri, quello che raccoglie le misure su competitività e semplificazioni, è arrivato un primo assaggio di misure. La norma che al governo sta più a cuore è quella che consentirà un importante ricambio generazionale. L’obiettivo – ha spiegato Renzi – è quello di arrivare a creare «15mila posti nella Pubblica amministrazione con la modifica dell’istituto di trattenimento in servizio». Ma c’è anche il Pin unico per accedere agli atti della Pa, l’eliminazione dei diritti di rogito dei segretari comunali e la rimodulazione delle «propine» che spettano agli avvocati di Stato, la riorganizzazione del Formez e la riduzione del 50% il diritto camerale che pagano le imprese. C’è il taglio del 50% dei permessi sindacali in tutti i comparti pubblici e c’è il via libera all’attuazione entro il 2015 del processo telematico.
Sbloccati i fondi per la scuola
Fuori menù, il governo ha approvato un «Dpcm» sulla scuola che sblocca i fondi a favore degli interventi edili («mi ero impegnato entro il 15 giugno a sbloccare dei fondi e oggi lo abbiamo approvato» ha rimarcato Renzi), e alzato da 3300 a 5000 il numero degli specializzandi di medicina.
Il grosso del lavoro, come detto, arriverà nelle prossime settimane. La bozza del ddl approdato ieri pomeriggio sul tavolo del consiglio dei ministri tra l’altro prevede che il governo emani entro 6 mesi uno o più decreti legislativi per il riordino di uffici centrali e periferici a cominciare dalle prefetture. Entro un anno il governo dovrà anche adottare disposizioni integrative e correttive in materia di incompatibilità degli incarichi, rivedere e semplificare le disposizioni in materia di anticorruzione e trasparenza. E sempre entro un anno l’esecutivo dovrà emanare una serie di testi unici. Previsti poi moduli standardizzati su tutto il territorio nazionali, a cominciare dalla Scia e dal permesso di costruire, «che saranno così uguali in tutti gli 8mila comuni italiani». A ciascuna amministrazione, per i primi 5 anni, poi è stato assegnato un preciso obiettivo di risparmio che non potrà essere inferiore all’1% della spesa sostenuta nel 2013.
Mobilità e pensione
In attesa di conoscere i testi finali, su cui ancora ieri i tecnici dei vari dicasteri hanno lavorato a lungo, vengono confermati praticamente tutti i capisaldi della riforma Madia. A cominciare dalla licenziabilità di fatto dei dirigenti alla mobilità obbligatoria che potrà interessare tutti i dipendenti pubblici considerati in esubero e che pertanto potranno essere spostati senza assenso del lavoratore sempre nello stesso Comune e in un qualsiasi ufficio pubblico nel raggio di 50 chilometri. La pubblica amministrazione potrà mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non avranno ancora l’età della pensione di vecchiaia inclusi professori universitari, dirigenti medici responsabili di struttura complessa e personale delle Authority.
Concorsi
Saranno centralizzati i concorsi per tutte le amministrazioni , previsto inoltre l’accesso per concorso per coloro che hanno avuto contratti di lavoro flessibile e l’introduzione dei ruoli unici per i dipendenti delle amministrazioni statali e per gli enti pubblici nazionali. In arrivo anche misure per conciliare i tempi di vita e lavoro: si va dal rafforzamento dei meccanismi di «flessibilità dell’orario di lavoro» al part-time al telelavoro. Tra gli interventi anche servizi di accreditamento per puericultrici, baby sitter, badanti, voucher, convenzioni con asili nido, supporto ai genitori quando chiude la scuola.
Authority ed enti pubblici
Dal 1° luglio le autorità indipendenti dovranno provvedere «a una riduzione non inferiore al 20% del trattamento economico accessorio del personale dipendente, inclusi i dirigenti». Quindi da ottobre dovranno ridurre del 50% la spesa per consulenze e ricerca del 50% rispetto a quella sostenuta nel 2013. Prevista poi la nascita di un unico cervellone informativo per monitorare enti pubblici e società partecipate.
Bollo auto
C’è una sorpresa, questa volta amara, anche sul fronte delle tasse. Regioni e province autonome potranno infatti aumentare il bollo auto sino al 12%.
La Stampa – 14 giugno 2014