Dopo un vertice in municipio con organizzatori e vigili, l’amministrazione ha cancellato la gara di Scardevara. La decisione suggerita al Comune per evitare le proteste e le denunce minacciate dagli attivisti di 100% anche se non è mai successo nulla
La corsa con le rane, in programma martedì sera a Scardevara nell´ambito della sagra di Sant´Anna, non si terrà: la manifestazione è stata infatti annullata. L´inattesa decisione è stata presa al termine di un vertice in municipio, che l´altra sera ha messo a confronto i rappresentanti dell´amministrazione comunale, quelli del comitato sagra e la polizia locale, la quale ha poi informato anche i carabinieri della compagnia di Legnago. Tutto ciò a poche ore dalla comunicazione inviata in municipio dalla Questura di Verona, che aveva consigliato all´amministrazione di sospendere l´evento per evitare complicazioni, sia per le proteste minacciate dagli animalisti che per eventuali incidenti, vietati dalla legge, in cui avrebbero potuto incappare gli anfibi.
Dunque, per il secondo anno consecutivo, la celebre corsa con le rane di Scardevara non si farà. Lo scorso anno, l´allora sindaco Massimo Fin, fu costretto ad annullare la gara la sera stessa della sfida dopo un lungo braccio di ferro tra organizzatori ed animalisti. Ed anche in quel caso le forze di polizia locale e i carabinieri inviati dalla Questura suggerirono di bloccarla. L´annullamento della corsa con le rane non è cosa di poco conto per la piccola frazione di Ronco. Sarebbe come disdire il Palio dei Mussi a Terrossa di Roncà. O come vietare, sempre con le dovute proporzioni, il Palio a Siena o come impedire ai tori di scorrazzare per le strade di Pamplona nella festa di San Firmino.
Quest´anno, i contestatori si sono presentati in anticipo mettendo in guardia i promotori della gara con un manifesto appeso martedì notte dietro la chiesa in cui annunciavano che avrebbero ostacolato in tutti i modi la corsa a prescindere che si usassero rane selvatiche o di allevamento. Un altolà non messo in preventivo dagli organizzatori, che si erano già attrezzati comperando rane da un allevamento con regolare fattura. Rane che ora potranno essere cotte e mangiate senza che nessuno possa impedirlo. Ma che non verranno di sicuro usate per la tradizionale corsa con la carriola, dalla quale le rane possono solo saltar giù e scappare, com´è nella loro natura: il che avviene di sovente durante la gara dove è il concorrente ad essere beffato dalla ranocchia senza che questa subisca alcunché.
«Siamo dispiaciuti», commentano i rappresentanti del comitato sagra di Scardevara, «ma il buon senso ci ha consigliato di accettare, nostro malgrado, le indicazioni delle forze dell´ordine e della Questura. Ci scusiamo soprattutto con i bambini e i ragazzi che da trent´anni attendono con impazienza di assistere a questa attrazione ormai consolidata». «D´altronde, corriamo il rischio di ricevere una denuncia penale se dovesse capitare qualcosa ad una rana, sia io come sindaco che il responsabile della manifestazione», interviene Moreno Boninsegna. «Purtroppo», aggiunge, «la normativa vigente pone delle condizioni talmente restrittive che impediscono lo svolgimento sereno e pacifico della manifestazione. In trent´anni non è mai successo nulla ma può sempre esserci una prima volta».
Difficile dire se sia stata più una scelta dettata dal buon senso o dalle pressioni dei contestatori della gara, i 100% animalisti. Resta il fatto che, per un timore che in tanti anni di corse non si è mai verificato, la sagra perde per la seconda volta uno dei suoi appuntamenti più caratteristici. Per non deludere l´attesa dei bambini gli organizzatori hanno deciso però di allestire un laghetto con le rane per dare la possibilità ai più piccoli di vederle e di disegnarle: gli elaborati più belli verranno premiati.
L’Arena – 22 luglio 2012