Serve un’iniziativa straordinaria sul precariato in sanità: migliaia di medici in attesa di risposte, di uno sbocco concreto. Lo chiede la segreteria nazionale dello Smi, che nei giorni scorsi – in forma allargata con i responsabili di settore dell’Area Convenzionata – ha esaminato i contenuti dell’atto di indirizzo recentemente diffuso nella sua ultima versione.
Per il sindacato manca “una riflessione seria sull’integrazione tra le diverse figure presenti sul territorio, sul rapporto con la medicina generale, sulla deospedalizzazione, sui percorsi diagnostici dei pazienti”. Richiesta un’iniziativa straordinaria per le migliaia di medici precari.
La segreteria nazionale Smi, riunita lo scorso fine settimana a Casalecchio di Reno (BO) , in forma allargata con i responsabili di settore dell’Area Convenzionata ha esaminato i contenuti dell’atto di indirizzo diffuso nella sua ultima versione 2014.
Alla fine dell’incontro il responsabile dello Smi per la specialistica ambulatoriale (aderente a Fespa), Cosimo Trovato, ha analizzato l’atto di indirizzo e sottolineato come nel suo complesso il documento presenti “forti criticità”.
“Di fatto – ha spiegato – si sono scordati della specialistica ambulatoriale, manca, quindi, una riflessione seria sull’integrazione tra le diverse figure presenti sul territorio, sul rapporto con la medicina generale, sulla deospedalizzazione delle dimissioni protette, sui percorsi diagnostici dei pazienti. Tutti nodi che dovranno essere affrontati in fase di trattativa, superando i limiti stessi dell’atto di indirizzo”.
“Infine – ha concluso Trovato – la priorità e la premessa per far funzionare correttamente e adeguatamente i servizi sanitari, è superare le enormi sacche di precariato, a partire dalla stabilizzazione dei molti medici che da anni lavorano vittime del meccanismo delle sostituzioni a tempo, senza alcuno sbocco. Migliaia di trentenni, quarantenni, cinquantenni che hanno bisogno di risposte immediate”.
Quotidiano sanita – 7 marzo 2014