Si vede che hanno fatto pace. Prima delle Europee tra Movimento Cinque Stelle e Lega era tutto un rampognarsi sull’autonomia e in prima fila, tra i pentastellati più agguerriti contro la riforma cara al Veneto, c’era il ministro del Sud Barbara Lezzi. Breve campionario di ciò che il ministro disse durante la campagna elettorale: «Sull’autonomia finora abbiamo ascoltato solo buone intenzioni»; «Non si può portare un testo raffazzonato in Consiglio dei ministri, buono solo per un annuncio»; «La Lega? Ha paura»; «Il legame con il territorio non può essere declinato in chiave semplicemente autonomistica o regionalistica»; «Si rischia il caos sulla scuola».
Oggi, dopo che Salvini e Di Maio si sono dati il cinque e hanno deciso di continuare a governare insieme scongiurando la vagheggiata crisi di governo, Lezzi usa parole decisamente più concilianti, specie con la collega degli Affari regionali Erika Stefani: «Ha fatto un ottimo lavoro: ha incontrato i ministri, i presidenti di Regione, ma resta il fatto che il testo finale non è ancora stato presentato: io ho visto solo le bozze di febbraio – ha detto nel corso dell’audizione in commissione Federalismo fiscale -. Quando arriverà il testo che recepisce anche le osservazioni del ministro Tria, molto importanti per fare una stima degli eventuali costi per le altre Regioni, per quanto mi riguarda sono pronta ad andare avanti. Se il ministro Stefani vorrà presentarlo anche nel Consiglio dei ministri di oggi sono prontissima a recepirlo».
Il Consiglio dei ministri si è in effetti tenuto qualche ora dopo ma dell’autonomia, «la madre di tutte le battaglie» della Lega, non si è minimamente parlato. Nonostante Salvini l’avesse inserita, durante la trionfale conferenza stampa convocata per commentare il successo elettorale del Carroccio alle Europee, tra le primissime cose da fare alla ripartenza dei lavori dell’Esecutivo, ieri ha preferito concentrarsi sul decreto Sicurezza bis , con i complimenti del governatore Luca Zaia: «Aver fatto tornare al centro dell’agenda politica il tema della sicurezza dei cittadini delle nostre case, delle nostre città, far prevalere il senso di giustizia contro gli innocentismi pelosi, è uno dei meriti più grandi di Matteo Salvini».
Tant’è, se la Lega dovesse distrarsi, pare che ora ci penserà il Movimento Cinque Stelle a spingere la riforma. Anche Lezzi è d’accordo: «È doveroso rispettare la volontà dei cittadini di vedere riconosciuta la loro richiesta di autonomia. Io sono pronta a rispettarla, l’importante è che ci sia un testo coerente con la Costituzione e coerente con quello che è il Contratto di governo che prevede maggiore attenzione verso i territori, ed un’azione di governo tesa a colmare il gap che c’è in molte Regioni. Questo a mio avviso si può fare tranquillamente e anche in maniera molto serena, e quindi sono prontissima ad andare avanti».
Il Corriere del Veneto