Arriva l’Autorizzazione unica ambientale (Aua). Una volta rilasciata durerà 15 anni dal momento del rilascio. E faciliterà la vita alle pmi perché sostituirà fino a sette procedure autorizzative diverse.
Tra cui l’autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali, l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la documentazione previsionale di impatto acustico. Ad essere interessati, dunque, sono tutti gli impianti non soggetti dalla legge all’obbligo di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale.
Per incassare l’Aua, basterà una domanda sola, inoltrata online, allo Sportello unico per le attività produttive (Suap). Il via libera alla semplificazione, ieri, in Consiglio dei ministri, dove l’esecutivo, su proposta dei ministri dell’ambiente, della pubblica amministrazione e semplificazione e dello sviluppo economico, ha approvato in via preliminare il nuovo regolamento di semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia di ambiente per le imprese. E c’è di più: le regioni potranno spingersi oltre il dettato normativo stilato dal governo, estendendo ulteriormente il numero di atti compresi nell’Aua.
Come funziona. L’Aua assommerà in se tutti gli elementi previsti dalle attuali normative di settore per le autorizzazioni. Sostituendole integralmente. Il tutto con una specifica universale: lo schema di dpr prescrive espressamente che, per i piani e i programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica in sede statale, nei casi in cui sia richiesta una verifica preliminare, l’Aua possa essere richiesta solo dopo che l’autorità competente alla verifica preliminare abbia valutato che non sia necessaria l’assoggettabilità alla Via (valutazione di impatto ambientale). Vengono quindi ridefinite le modalità di svolgimento delle attività di autocontrollo, in base alla dimensione d’impresa e al settore di attività.
In caso di scarichi con sostanze pericolose, le imprese e i gestori degli impianti dovranno presentare all’autorità designata, ogni quattro anni, una comunicazione con gli esiti delle attività di autocontrollo. Solo dopo averla incassata, la stessa autorità potrà decidere se, e a quali condizioni, rinnovare il placet.
Gli elementi dell’Aua. Sono tre:
– è rilasciata da un unico ente e sostituisce tutti gli atti di comunicazione, notifica e autorizzazione previsti dalle norme vigenti in materia ambientale;
– il procedimento di rilascio si basa sul principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, sull’esigenza di tutela degli interessi pubblici e sulla necessità di non introdurre oneri a carico delle imprese;
– viene prevista una procedura semplificata per il rinnovo. Ma, se le condizioni di esercizio sono ancora immutate è sufficiente la presentazione di una istanza con una dichiarazione sostitutiva. Tra l’altro, durante il tempo di rinnovo, l’esercizio dell’attività potrà proseguire sulla base dell’autorizzazione precedente.
La tempistica. La certezza dei tempi è garantita: in caso di mancato rispetto dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi. Sarà inoltre effettuato un monitoraggio sull’attuazione dell’autorizzazione unica, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali. Comunque sia, una volta inoltrata la domanda al Suap, questo verificherà la completezza formale, trasmettendo immediatamente online l’istanza all’autorità competente. Qualora questa necessiti di una integrazione, lo comunicherà via web al Suap. Che girerà all’impresa interessata. Infine, nei casi in cui si renda necessario un aggiornamento dell’Aua, questo processo non modificherà la durata originale del lasciapassare unico ambientale.
ItaliaOggi – 15 settembre 2012