Con un’ordinanza che ha solo valore preventivo contro l’aviaria, il Comune di Occhiobello (Rovigo) ha disposto il sequestro e l’abbattimento di un allevamento locale di galline ovaiole, oltre 220mila animali. L’azienda, «Società Agricola Morgante di Lionello e C.», fa parte della stessa filiera del gruppo Eurovo, cui appartengono gli avvelenamenti dei primi due focolai. Questo benchè abbiano dato esito negativo le indagini sierologiche e virologiche svolte dall’Ulss 18 nell’allevamento e non sia stato evidenziato alcun sospetto di malattia, nè la presenza di mortalità anomale. L’abbattimento in via precauzionale di volatili anche se sani rientra nelle misure di prevenzione disposte dal Ministero della Salute e dalla Regione Veneto. La situazione epidemiologica
Le operazioni di abbattimento delle galline inizieranno lunedì 26 agosto. L’altro ieri era stato individuato un altro focolaio a Portomaggiore. Il focolaio di H7N7 coinvolge 18mila tacchini colpiti da una mortalità anomala, non distante dal primo focolaio individuato il 13 agosto scorso a Ostellato, dove il gruppo Eurovo ha il più grande allevamento a terra del mondo (1,2 milioni di galline su 25 ettari). La Regione ha già emanato un’ordinanza per attuare le misure straordinarie previste in questi casi dalla normativa sanitaria europea e nazionale.
L’unità di crisi intanto si prepara ad affrontare lunedì la Commissione europea a Bruxelles, alla quale dovrà fornire il quadro dettagliato della situazione. Sempre il 26 agosto, la Commissione Ue ratificherà le misure avviate dalle autorità sanitarie italiane per ridurre i rischi di contagio: zone di protezione attorno ai focolai che resteranno in vigore fino al 23 settembre prossimo, restrizioni agli spostamenti di galline dal territorio regionale, macellazioni in loco. Il testo della decisione esecutiva di Bruxelles
Ministero della Salute e Regione Emilia-Romagna ricordano che «l’influenza aviaria non rappresenta un problema di sanità pubblica, per cui non è stato emanato alcun provvedimento di allerta alimentare». Ed Eurovo ribadisce salubrità e sicurezza di tutte le uova e degli ovoprodotti che commercia (l’azienda è il primo fornitore italiano per le private label).
L’influenza aviaria è una malattia virale. Il nome deriva dall’animale ospite del virus influenzale, in questo caso i volatili. Colpisce perlopiù gli uccelli selvatici che fungono da serbatoio e possono eliminarlo attraverso le feci. Solitamente tali uccelli non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici come polli, anatre e tacchini, animali da cortile con cui gli uomini entrano in contatto con maggiore facilità
Il dilagare dell’influenza aviaria in Emilia avrà effetti economici e occupazionali sul territorio, a maggior ragione se dovesse passare l’appello dei Verdi, che chiedono di non indennizzare allevamenti non in regola con le direttive europee. Come sembrano essere quelli coinvolti nei primi due focolai scoperti – a Ostellato, nel Ferrarese (128mila galline abbattute) e ora a Mordano nel Bolognese (quasi 600mila capi da eliminare) – entrambi appartenenti alla filiera di Eurovo, il gruppo ravennate leader europeo nella produzione di uova e ovoprodotti, che assicura invece la piena conformità delle aziende alle norme Ue. Eurovo – oltre 10 milioni di galline allevate in 17 siti sparsi nel vecchio continente, quasi un migliaio di addetti, di cui 120 nelle due aziende coinvolte, e 400 milioni di fatturato 2011 – ha comunicato ieri sera che «è in corso il calcolo dei danni subiti e che nel giro di un mese si conta di terminare i lavori di bonifica degli allevamenti contagiati».
La Regione Veneto precisa che è tuttora consentito lo svolgimento di fiere, mostre e mercati avicoli sul territorio regionale alle condizioni previste dall’allegato B della Dgr 1458 del 13 settembre 2011
Fire, mostre e mercati. Nota della Regione Veneto del 22 agosto 2013
25 agosto 2013 – riproduzione riservata