Il 9 febbraio, il laboratorio di referenza nazionale ha confermato un nuovo focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità sostenuto da un virus H5N9 in un allevamento di broiler (4400 volatili) situato nel comune di Mazerolles, dipartimento di Pyrenees-Atlantiques, a seguito di un sospetto clinico. Le Autorità francesi hanno diffuso un documento di sintesi che descrive la strategia di eradicazione adottata ufficialmente dal 15 gennaio 2016, di cui riportiamo la traduzione.
Il 9 febbraio un nuovo focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità è stato confermato in un allevamento di anatre e oche da riproduzione controllato il 4 febbraio 2016 nel comune di Hinx, dipartimento di Landes. Il ceppo virale isolato è un H5 ad alta patogenicità, la caratterizzazione completa del virus è ancora in corso. L’allevamento infetto è situato nella zona di restrizione ed è stato individuato nell’ambito dei controlli previsti dal piano di sorveglianza nazionale negli allevamenti di riproduttori. Le Autorità francesi hanno inoltre diffuso alcuni dati di sintesi sull’attività di sorveglianza dell’influenza aviaria ad alta patogenicità H5.
Di seguito le principali informazioni.
La sorveglianza sugli allevamenti di riproduttori è iniziata il 25 gennaio e ha interessato tutti gli allevamenti di anatre e oche da riproduzione (selezione e moltiplicazione) del territorio francese e tutti gli allevamenti di galliformi da riproduzione presenti nelle zone di restrizione, mentre al di fuori di tali zone gli allevamenti di galliformi sono stati selezionati su base campionaria;
Le indagini epidemiologiche svolte hanno permesso di identificare 227 contatti per 38 focolai e 157 collegamenti epidemiologici con altri allevamenti. Il 69% di questi allevamenti-contatto si trovano nei due dipartimenti maggiormente interessati dall’epidemia suggerendo un circuito localizzato per quanto concerne gli scambi di volatili e i contatti tra allevamenti. Undici allevamenti-contatto invece si trovano in dipartimenti che non hanno denunciato focolai nei mesi scorsi ma che sono inclusi nelle zone di restrizione;
Dati sulla mortalità sono disponibili per 57 focolai ma solo 20 sono stati effettivamente caratterizzati da sintomatologia evidente e mortalità elevata, mentre gli altri sono stati denunciati a seguito di controlli effettuati prima della movimentazione degli animali o perché correlati ad altri focolai. I tassi di mortalità più elevati sono stati registrati in allevamenti di polli e faraone, ma una mortalità superiore al 15% è stata registrata anche in alcuni allevamenti di anatre da carne. Non è stato possibile correlare il sottotipo virale al tasso di mortalità in quanto tutti e tre i sottotipi, H5N1, H5N2 e H5N9 hanno provocato sia una bassa sia una alta mortalità.
Per riassumere la situazione epidemiologica, alla data di oggi sono stati notificati 70 focolai ad alta patogenicità suddivisi in 8 dipartimenti del sud ovest della Francia:
13 nel dipartimento della Dordogna;
29 nel dipartimento di Landes;
1 nel dipartimento di Haute-Vienne;
10 nel dipartimento di Gers;
12 nel dipartimento di Pyrenees Atlantiques;
3 nel dipartimento di Hautes-Pyrenees;
1 nel dipartimento di Lot;
1 nel dipartimento di Haute-Garonne.
A gennaio, la Francia aveva annunciato misure per prevenire nuovi focolai prima di completare le accurate attività di disinfezione e gli operatori del settore hanno convenuto sull’utilità di queste misure.
La strategia della Francia è stata il progressivo spopolamento nella zona interessata, in un periodo che va dal 18 gennaio al 2 maggio. Dopo di che i produttori potranno ripopolare le loro aziende se le condizioni di biosicurezza saranno più che soddisfacenti.
Le nuove misure di controllo e biosicurezza sono state indicate proprio in uno dei due nuovi decreti. Le regole di biosicurezza saranno obbligatorie per ogni impianto di produzione, ma variano a seconda del tipo di pollame allevato.
Il Segretario per l’agricoltura francese, Stéphane Le Foll ha sottolineato l’importanza di mettere in pratica questi decreti, al fine di garantire la sostenibilità del settore e riguadagnare la fiducia a livello europeo ed internazionale.
11 febbraio 2016 (fonte IzsVe)