Mille e uno. Tanti sono gli emendamenti – cioè le proposte di modifica – presentati ieri mattina a Palazzo Ferro Fini in vista della discussione del progetto di legge numero 23 che riduce le Ulss (da 21 a 9) ma soprattutto istituisce l’Azienda Zero in sanità. Il consiglio regionale è già convocato per quattro giorni, da stamattina a venerdì, ma ancora non è chiaro quando inizierà la discussione sul provvedimento sanitario. E men che meno si può ipotizzare se e quando verrà approvato dal momento che il Pd di Alessandra Moretti si è giocato il “jolly” ottenendo l’eliminazione del contingentamento dei tempi, con la prospettiva che la discussione duri all’infinito. A meno che – ed è una delle tante ipotesi che circolano a palazzo – alla fine l’Azienda Zero venga stralciata e si proceda con la sola riduzione delle Ulss (da 21 a 9 nel testo licenziato dalla V commissione). Intanto è battaglia per cambiare il testo di Luca Zaia e già modificato in commissione. Il testo
EMENDAMENTI – Sono 1.001 e, fonte ufficiale del consiglio, sono così ripartiti: 618 dei tosiani (loro dicono 643, evidentemente qualcuno è stato cassato), 60 di Ap di Marino Zorzato, 243 del M5s, 78 del Pd, 2 di Fratelli d’Italia di Berlato (che sta in maggioranza ma si vede che neanche l’ultimo maxiemendamento di maggioranza passato in commissione gli va bene). Occhio: relatore e, soprattuto, controrelatore possono presentare altri emendamenti.
CAMBI – Parecchie le proposte di modifica presentate dall’opposizione. I tosiani chiedono tra l’altro che il direttore e il collegio sindacale dell’Azienda Zero non siano nominati dal governatore ma dal consiglio regionale e che il direttore scelto non rimanga in carica 5 anni ma 2 garantendo così un “turnover” dei vertici dell’ente. Sempre i tosiani (e qui potrebbero trovare una sponda in casa leghista) chiedono che «i Comuni seguano logiche territoriali e di confine nel confluire nelle rispettive Ulss e più precisamente che quelli appartenenti all’Ulss 6 “Euganea” siano spostati in una nuova Uiss, la 7 “Pedemontana”, e che alcuni Comuni appartenenti all’Ulss 1 vadano a confluire in un’altra nuova Uiss, la 10 “Prealpina”». Così, però, le Ulss sarebbero più di 9 (e inizialmente dovevano essere solo 7, una per provincia, ma c’erano da accontentare il Veneto orientale di Forcolin e il Bassanese di Finco, Lanzarin, Donazzan).
SINDACATI – Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso ieri una nota unitaria in cui chiedono «più attenzione al ruolo delle istanze territoriali», ribadiscono le proprie perplessità sulle «dimensioni delle nuove Ulss laddove si creano bacini troppo grandi», sostengono la realizzazione degli obiettivi del piano socio sanitario e ne sollecitano la realizzazione a partire dalla rete dei servizi territoriali. Rispetto alle opposizioni del Ferro Fini, i sindacati non sono così duri nei confronti dell’Azienda Zero: «apprezzano» le modifiche rispetto alla stesura originale, e si limitano a mettere «in guardia circa eventuali interventi successivi (con provvedimenti di giunta) che possano rimettere in discussione il riequilibrio dei poteri raggiunto nel nuovo testo».
TEMPI · La discussione del progetto di legge 23 non inizierà prima di giovedì pomeriggio. Prima, infatti, c’è da concludere il collegato alla finanziaria con tutta la parte sulla caccia migratoria (su 30 ore di discussione, ce ne sono ancora una ventina da impiegare) e poi ci sono altri provvedimenti. L’intenzione dell’opposizione è di dilatare i tempi, a meno che – dice il Pd – Zaia non depotenzi Berlato: «È lui che tiene la maggioranza in ostaggio», dice Stefano Fracasso.
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IL Gazzettino – 14 giugno 2016