Si è tenuta venerdì in Quinta Commissione-Sanità del Consiglio Regionale la nuova tornata di audizioni dei presidenti delle Conferenze dei Sindaci delle Ulss sul progetto di Legge 23, la proposta che istituisce la cosiddetta Azienda Zero e stabilisce nuove dimensioni territoriali per le Aziende Ulss.
Sono intervenuti durante l’odierna seduta: Floriano Zambon, sindaco di Conegliano (Ulss 7, Pieve dei Soligo), Annalisa Rampin, sindaco di Crespano del Grappa (Ulss 8, Asolo), Paolo Speranzon, sindaco di Motta di Livenza (Ulss 9, Treviso), Alessandro Nardese, sindaco di Noventa di Piave e Maria Teresa Senatore, sindaco di Portogruaro (entrambi in rappresentanza della Ulss 10, Veneto Orientale), Silvano Checchin, sindaco di Spinea (Ulss 13, Miranese), Francesco Lunghi, sindaco di Monselice (Ulss 17) e l’Assessore alla coesione sociale del comune di Venezia, Simone Venturini (Ulss 12, Veneziana).
Anche durante questa tornata di audizioni, durante la quale tutte le conferenze hanno presentato e depositato un documento di commento e di proposte al Pdl23, sono stati segnalati alcuni punti critici, che si focalizzano soprattutto sul tema del dimensionamento territoriale delle nuove Aziende Ulss (i confini provinciali non sembrano essere condivisi), sulla prerogative di programmazione (che si richiede rimangano in capo agli organi di rappresentanza e di governo), sulla “sparizione” della figura del direttore del sociale.
Durante la seduta, all’interno della quale i consiglieri del Pd hanno presentato una lettera di richiesta di documentazione per meglio proseguire nella valutazione degli impatti sul territorio e sui servizi del Pdl 23, il sindaco Checchin ha proposto un’osservazione di assoluta novità rispetto alle altre voci: il primo cittadino di Spinea ha domandato – nello scenario delle nuove Ulss che dovrebbero accorpare le pre-esistenti aziende – come si debbano intendere e configurare le integrazioni dei bilanci, visto che inevitabilmente si fonderanno Ulss con bilanci molto positivi, e Unità locali con passivi di un certo rilievo.
Fabrizio Boron, presidente della Commissione, ha concluso la seduta ricordando ai commissari che la nuova convocazione è già fissata per martedì mattina, 22 settembre: “procedendo con questo passo, sicuramente spedito, vogliamo mandare un messaggio alle forze politiche, come agli operatori e agli enti locali: è nostra intenzione audire con la massima attenzione tutte le voci utili e necessarie, affinchè la legge abbia i necessari contributi e sia modificata nel migliore dei modi. Ma tutto questo deve accadere con dei limiti temporali: la commissione deve terminare il suo lavoro entro la fine di novembre, perché la sanità del Veneto ha la necessità di affrontare l’anno entrante forte di un suo nuovo progetto prospettico. Un progetto, lo ricordo, che porterà il risparmio annuale di circa 70milioni di euro: soldi che saranno immediatamente reinvestiti in cure e servizi ai cittadini”.
Azienda zero. Richiesta di documentazione da parte di Sinigaglia e del gruppo Dem
Durante la seduta odierna della Quinta commissione, i consiglieri regionali dell’area PD, con Claudio Sinigaglia come primo firmatario, hanno indirizzato al presidente Fabrizio Boron una lettera di richiesta di documentazione per poter “valutare appropriatamente l’impatto sulle, politiche regionali” del Pdl 23, ormai celebre come Legge dell’Azienda Zero.
In particolare i consiglieri Dem chiedono che sia messo a disposizione della Commissione “uno studio di fattibilità, con le valutazioni economico-finanziarie e organizzative dell’impatto delle previste Ulss provinciali rispetto ai servizi socio-sanitari nel territorio”.
Sinigaglia e colleghi richiedono inoltre nella loro missiva di poter condividere in Commissione dati e documentazione sulla mobilità attiva e passiva tra Ulss (aspetto che consentirebbe ai sviluppare una revisione territoriale non più in base ai rigidi territori provinciali, bensì in base ai flussi dei cittadini-pazienti), un quadro complessivo delle apicalita che verranno eliminate e uno schema tipo di atto aziendale delle previste Ulss provinciali.
La lettera si conclude con la necessità ribadita di conoscere con chiarezza quali saranno le distinte competenze delle nuove Ulss, dell’Azienda Zero, della Giunta e del Consiglio, “perché non vorremmo trovarci” commenta Sinigaglia, “con una nuova azienda ‘moloch’ che fagocita tutte le competenze, ivi comprese quelle proprie della rappresentanza politica regionale”.
19 settembre 2015