Il prestito straordinario di 1,5 miliardi di euro chiesto dalla Regione allo Stato per pagare i 7 mila fornitori della 24 aziende sanitarie venete che dal 2001 avanzano 1 miliardo e 318.900.000 euro sta per essere esaurito. Dopo i prmi 777 milioni erogati lo scorso anno, i restanti 810 milioni saranno accreditati alle aziende sanitarie entro la fine del mese, in modo da estinguere il debito.
«Abbiamo firmato con il ministero dell’Economia il necessario contratto, rispettando gli impegni che avevamo preso con i fornitori», dice il governatore Luca Zaia, dopo che il segretario regionale della Sanità, Domenico Mantoan, ha siglato il documento al ministero. «La soddisfazione per aver risposto alle sacrosante necessità dei nostri imprenditori e fornitori è grande — aggiunge il persidente — ma grande è anche l’amarezza per aver dovuto subire il diktat di uno Stato sempre più banca e sempre meno vicino ai cittadini, che ci ha costretto a contrarre un mutuo a titolo oneroso, dopo aver bloccato in tesoreria centrale soldi veri del Veneto con il Patto di Stabilità». Fatto sta che i fornitori saranno saldati con sei mesi di anticipo rispetto alle previsioni: con la seconda tranche di fondi sarà coperta l’esposizione accumulata dalle Usl fino a tutto il 2012, per poi consentire di mettersi in regola a quelle non ancora allineate sui 60 giorni di limite massimo entro cui onorare i versamenti imposto dall’Europa. La Regione dovrà restituire il prestito allo Stato in un trentennio, a un tasso di interesse compreso tra il 3,15% e il 4% e prelevando 45 milioni all’anno da due capitoli del Sociale. «Aver mantenuto a tutti i costi un impegno solenne è per noi motivo di vanto — dice Luca Coletto, assessore alla Sanità —. Ma questo sacrificio dev’essere l’ultimo».
Corriere del Veneto – 14 giugno 2014