«Report potrebbe gentilmente distinguere tra soldi guadagnati o ereditati e soldi rubati, tra soldi privati e soldi pubblici. Faccio l’avvocato dal 1984. Ho sempre dichiarato tutti i miei redditi».
Inizia così la replica dell’ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti alla puntata di Report andata in onda domenica con un’inchiesta sui suoi patrimoni personali di Giulio Tremonti. Sui miei atti massima trasparenza «Dal 1994 – prosegue Tremonti – le mie dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, i miei atti patrimoniali sono fatti per atto pubblico e resi pubblici. Dal 2011 non mi sono arricchito, semplicemente ho disinvestito titoli già in mia proprietà, in totale tracciabilità bancaria. Tutto il mio patrimonio è coerente con i redditi dichiarati, è trasparente, ed è tutto “Italia su Italia”». Non ho mai rubato un euro «Non ho mai rubato un euro o ricevuto alcun beneficio indebito – assicura – Per fare il ministro, come dovuto, ho rinunziato ai miei redditi professionali», afferma ancora l’ex ministro. L’inchiesta trasmessa da Report Nell’inchiesta, firmata da Sigfrido Ranucci e intitolata «La Banca degli amici», si parlava di Massimo Ponzellini, il manager dell’Impregilo e Presidente della Banca Popolare di Milano (Bpm) arrestato sei mesi fa e indagato per aver concesso finanziamenti alle imprese in cambio di mazzette. Dall’inchiesta della Procura di Milano, riferiva Report, emerge anche la ragnatela di rapporti di Ponzellini con la politica e con il Vaticano. E soprattutto, sottolinea l’inchiesta, emergono i rapporti con l’attuale ministro dell’economia Vittorio Grilli nonché con l’ex ministro Giulio Tremonti ed il suo consigliere Marco Milanese.
Corriere della Sera – 20 novembre 2012