“Dati non attendibili” Il Movimento Cinque Stelle parla di “contraddizioni” a proposito del Parere di giunta regionale (Pagr) numero 62 che “stabilisce in 22 minuti a paziente per i medici e 40 a paziente per gli infermieri i valori minimi fissati che diventeranno riferimento per valutare l’adeguatezza del personale.
Questa la ragione principale per la quale in sede di V Commissione regionale è stato presentato un documento volto a portare alla luce le contraddizioni del Pagr stesso”. La consigliera polesana Patrizia Bartelle dei M5S spiega come “il testo della giunta si presenta come un’analisi delle situazioni di urgenza ed emergenza sanitaria, cioè quelle che si verificano nei Pronto soccorso, pretendendo di paragonarle alle situazioni che si verificano nelle aree di degenza”. “Con il nostro documento vogliamo dar voce alla volontà di portare in primo piano le osservazioni che si levano a gran voce da parte degli operatori sanitari, dei rappresentanti delle categorie sanitarie e dei pazienti in modo del tutto trasversale evidenziando come la metodologia usata per la raccolta e il confronto dei dati, gli indicatori usati e i paragoni tra situazioni totalmente diverse tra loro, sono gravemente lacunose rendendo dunque il Pagr incompleto, illogico, inumano e dissennato”. Per la consigliera pentastellata si tratta di una “grave mancanza da parte della Giunta regionale su cui pesa il fatto che si parli poco di questo documento, fattore che non fa che aumentare l’incompletezza che gravitano attorno ad esso alimentandone l’incertezza. Analizzando i dati reali e confrontando le scelte prospettate – prosegue la Bartelle – con le più autorevoli linee guida provenienti dalla comunità medico-scientifica, emerge infatti che i calcoli in termini di afflussi, orario, tempistiche e retribuzione presentati nel documento di giunta sono lacunosi e in alcuni casi persino errati. 22 minuti a paziente per i medici e 40 a paziente per gli infermieri diventeranno riferimenti per valutare l’adeguatezza del personale. In pratica, chi si recherà in Pronto soccorso dovrà sperare di avere una storia medica non complessa, perché il personale medico ed infermieristico non avrà tempo da dedicare: insomma, meglio che in ospedale ci vada solo chi è sano e si sente bene”
Consiglio Veneto – 24 febbraio 2016