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Bartelle (M5S): scoperta coltura Ogm, fondamentale ruolo Forestale. Va coinvolto il ministro Martina. Moretti e Azzalin (Pd): basta proclami, Zaia passi a fatti concreti

“Quanto accaduto a Guarda Veneta, dove nei giorni scorsi è stato scoperta dal Corpo Forestale una coltivazione di 6 ettari di coltura di mais transgenico, ci porta a due  considerazioni: vietare per legge l’utilizzo di OGM, come hanno giustamente fatto l’Italia ed altri paesi, non è sufficiente a dissuadere chi si occupa di agricoltura a farne uso.

E’ necessario quindi un lavoro di ulteriore sensibilizzazione, non solo battendo il tasto fondamentale della dannosità di queste colture sulla salute e sulla tutela dell’ambiente, ma anche quello più strettamente economico visto che puntare sulla qualità e sulla biodiversità è una scelta che conviene anche sotto questo punto di vista. Legare infatti la propria immagine a coltivazioni OGM, in un territorio come il nostro, che si vuole differenziare per la sua aderenza alla biodiversità, sarebbe un’azione suicida anche sul piano economico.” E’ quanto dichiara Patrizia Bartelle, consigliera della Regione  Veneto. “Proseguire nella lotta agli OGM è fondamentale – chiarisce la consigliera Bartelle – per la specificità del Polesine, che spinge sempre più verso un’agricoltura di qualità, vicina al territorio ed al consumatore, sapendo che la riscossa sociale ed economica può passare attraverso realtà come Lusia e Rosolina, con i loro marchi IGP per gli ortaggi, con il parco del Delta del Po, ormai realtà consolidata UNESCO, con la vongola IGP, solo per citare alcune eccellenze del territorio”. La consigliera pentastellata continua:  “Un altro aspetto che emerge da quanto accaduto è il ruolo fondamentale avuto dal Corpo Forestale, impegnato in un programma di controlli sulla presenza di coltivazioni OGM su tutto il territorio nazionale,  grazie al quale è stato possibile intervenire in modo tempestivo. Questa vicenda dimostra ancora una volta quanto il lavoro svolto dal CFS sia importante per la tutela del territorio e della biodiversità e quanto sia insensata la scelta del Governo di volerlo smantellare” ha concluso la Bartelle.

“Solo gli ingenui possono credere che la multinazionale Monsanto perda tempo a spedire un carico di sementi per soli sei ettari a uno sconosciuto coltivatore di Guarda Veneta e fa la semplice considerazione che ciò che è accaduto potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Chi c’è dentro questa filiera? Come può un prodotto vietato per legge entrare liberamente in Italia e ancora di più poi in Veneto”? A queste domande l’esponente pentastellata aggiunge: “Ricordo che già dal 2014 Zaia, come ha evidenziato di recente il collega Azzalin, parlava di ‘Veneto ogm free’ a difesa della biodiversità. La coerenza dovrebbe portare il Governatore a procedere con la massima attenzione, determinazione e tempismo nei confronti di questo caso gravissimo attivando tutte le competenze regionali e gli Organi giudiziari per fare chiarezza totale su questa vicenda che preoccupa moltissimo i polesani e i veneti in generale. Ma l’ambiguità della Lega è preoccupate come oggi il suo silenzio. Dove sei senatrice Munerato? Dove sei assessore Corazzari? A tal proposito lunedì stesso presenterò un’interrogazione e, tramite i nostri portavoce in Parlamento, faremo in modo di sollevare tutta questa questione direttamente al Ministro Martina.”

Moretti e Azzalin (Pd) “Caso Ogm nel Rodigino, fatto gravissimo: diciamo grazie alla Forestale che lo ha scoperto, e adesso basta proclami, Zaia passi a fatti concreti”

“Chi si riempie la bocca parlando di indipendenza del Veneto e rivendica la paternità del Tiramisù, deve sapere come è fatta la polenta che mangia: la scoperta della piantagione di mais Ogm in Polesine è un fatto gravissimo, di portata nazionale che non va sottovalutato. Ringraziamo la Forestale per il sequestro, ma adesso la Regione deve muoversi: basta proclami da parte di Zaia, servono azioni concrete”. Sono la capogruppo del PdAlessandra Moretti e il consigliere Graziano Azzalin, vicepresidente della Terza commissione, a intervenire sul caso del campo di mais transgenico scoperto a Guarda Veneta (Ro). “La contaminazione è stata confermata dal campionamento delle foglie, analizzate nel laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche – spiegano dal gruppo consiliare veneto del Pd – Si tratta del Mon810, la più nota delle varietà transgeniche, prodotta dalla multinazionale Monsanto. Il terreno è stato sequestrato e la piantagione è stata distrutta, poiché la coltivazione Ogm è vietata, come stabilito da un doppio decreto governativo e ribadito dal Consiglio di Stato, che lo scorso anno ha bocciato il ricorso di un imprenditore friulano, anche se il processo a suo carico è al momento sospeso e gli atti inviati alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Ma anche il quadro normativo europeo è nel frattempo mutato ed è stata riconosciuto il diritto dei singoli stati di vietare le coltivazioni Ogm, cosa che l’Italia ha provveduto a ribadire”. Secondo la Moretti ed Azzalin  “Questo episodio ha riacceso i riflettori su un problema che non può essere sottovalutato. La nostra agricoltura per essere competitiva non può prescindere da un ‘patto’ con i consumatori, con prodotti di qualità ottenuti rispettando ambiente e biodiversità, entrambi messi a rischio dalle coltivazioni Ogm, come sottolineato anche da Coldiretti. La soddisfazione per l’operato della Forestale e una generica condanna però non sono sufficienti – aggiungono gli esponenti Pd – Ora servono fatti concreti da parte della Regione. La normativa ancora non c’è, nonostante la tanto sbandierata volontà del governatore Zaia di fare del Veneto un territorio Ogm free, definita, anche quella, la madre di tutte le battaglie. La coltivazione di mais Mon810 è vietata da norme di livello nazionale e ribadita anche in sede europea. Chi, nonostante le tante parole spese, non si è ancora mosso concretamente è proprio Zaia, che era stato invece particolarmente solerte nel criticare la vicina Regione del Friuli quando si verificò un caso analogo”.

9 luglio 2016 

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