Va al supermercato e compra un pollo arrosto con «sorpresa». Decisamente sgradevole: a casa si accorge, ma solo dopo averlo addentato, che il pollo è pieno di vermi, vivi. L’episodio, avvenuto un mese fa a Schio, è stato segnalato al Suem 118 ed ha portato – oltre alle verifiche dell’Usl 7 nel negozio dove è stata venduta la pietanza – una conseguenza pratica: «Stiamo ultimando un protocollo provinciale di coordinamento con i servizi igiene alimenti animali delle Usl. Sarà operativo a breve – spiega il primario del Suem Federico Politi – Per segnalare queste situazioni sarà sufficiente comporre il 118».
L’episodio di Schio ha portato ad una serie di verifiche da parte del servizio Igiene alimenti animali dell’Usl 7, diretto dal veterinario Fabrizio De Stefani. Il pollo arrosto con le larve di mosca è un caso limite, ma situazioni di questo tipo per le Usl non sono insolite. «Abbiamo almeno una ventina di casi al mese di persone che ci contattano per capire se il cibo che hanno davanti è guasto o commestibile – spiega Antonio Stano, responsabile del servizio Igiene alimenti di origine non animale dell’Usl 7 – soprattutto in questo periodo, quando le famiglie tornano dalle vacanze e trovano il cibo in frigo in parte andato a male per interruzioni di corrente». Alle richieste di informazioni si aggiungono le intossicazioni alimentari. «Da Thiene a Bassano abbiamo almeno una decina di casi ogni estate. In genere persone che mangiano fuori casa: l’intossicazione può dipendere da molte cose, a volte è la carne cotta e poi lasciata raffreddare in modo scorretto, altre volte può essere un tiramisù andato a male» avverte Stano. Il protocollo permetterà di dare risposte più puntuali, nel caso di timori di intossicazione per alimenti di origine animale. «In qualsiasi punto della provincia sarà possibile chiamare il 118 anche per urgenze ed emergenze che riguardino questo settore – assicura Politi – per quel che riguarda cibi non di origine animale, invece, sarà ancora necessario chiamare gli ospedali».
Andrea Alba – Il Corriere del Veneto – 31 luglio 2017