A rischio l’obiettivo del Governo italiano sui conti pubblici per il 2014. Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino mensile, in un’analisi dei bilanci dei Paesi dell’area euro.
Secondo la Bce, il pericolo del mancato raggiungimento del target (un deficit pari al 2,6% del prodotto interno lordo) deriva dall’evoluzione dell’economia, che sta andando peggio del previsto. La Bce sollecita quindi il Governo a «rafforzare ulteriormente» la politica di bilancio in modo da assicurare il rispetto del Patto di stabilità, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del rapporto debito/Pil.
Il tema della politica fiscale è stato recentemente al centro del dibatito europeo, con Italia e Francia (che ha appena annunciato che rinvierà la riduzione del deficit al 3% al 2017) che premono per un allentamento dell’austerità e la Germania sul fronte opposto. Sulla questione è intervenuto di recente anche il presidente della Bce, Mario Draghi, sostenendo che, pur nel rispetto delle regole attuali, possono essere utilizzati tutti i margini di flessibilità esistenti e che i Paesi che hanno margini di manovra (un riferimento implicito alla Germania) possono utilizzare la leva di bilancio per stimolare l’economia.
Il bollettino mensile dell’Eurotower rileva che nei primi sei mesi del 2014 il bilancio tedesco ha registrato un attivo dello 0,6% del Pil, e che sia questo, sia gli obiettivi del Governo per questo e i prossimi anni, vanno al di là di quanto fissato sia nella legge costituzionale sul “freno” al debito pubblico, sia negli accordi europei. Analoghe pressioni su Berlino sono venute in questi giorni dal direttore del Fondo monetario, Christine Lagarde, ma sono state già respinte dal Governo tedesco.
La questione, insieme a proposte per il rilancio degli investimenti nell’area euro, verrà discussa alle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin in programma questo venerdì e sabato a Milano, sotto la presidenza italiana.
Il bollettino mensile della Bce nota che nei primi tre mesi dell’anno il deficit italiano ha registrato un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2013 (da 1,8% del Pil a 1,6), in seguito alla minor spesa pubblica soprattutto per investimenti, mentre le entrate sono rimaste più o meno costanti. Nel primo semestre, c’è stato un lieve calo (pari allo 0,1% del Pil) delle entrate fiscali, ma questo, osserva la Bce, è da attribuirsi a un diverso calendario dei pagamenti delle imposte rispetto all’anno scorso.
Il Sole 24 Ore – 11 settembre 2014