I ciechi protestano sulle scale mobili di Lambioi, impianto bloccato per un’ora dagli addetti alla sicurezza. Una ventina di persone tra disabili visivi e accompagnatori si è radunata ieri mattina all’impianto del park. Secondo il regolamento delle scale mobili non si può salire con i cani-guida al guinzaglio (così come con qualsiasi altro cane), così ciechi e ipovedenti hanno provato tutti insieme a forzare il divieto.
Gli addetti al controllo dell’impianto, però, hanno fermato la prima rampa di scale scatenando la reazione.
«Siamo cittadini come gli altri, vogliamo fare le cose come tutti, questa è un’opera pagata con soldi pubblici» ha gridato Simona Zanella, ex vicepresidentessa regionale dell’Unione italiana ciechi e promotrice dell’iniziativa, invitando i compagni di protesta a «occupare» l’impianto sedendosi sulle scale rimaste ferme.
Dopo aver conquistato la cima del colle a piedi, cani e padroni sono scesi per le rampe di discesa, regolarmente funzionanti. Ora i ciechi minacciano un esposto alla Procura per interruzione di pubblico servizio, in modo da inchiodare Comune e Bellunum (l’azienda che gestisce il parcheggio e le scale mobili).
Il sindaco Jacopo Massaro, però, sente puzza di bruciato. «Una manifestazione a sfondo elettorale – ha commentato – Simona Zanella, che ha sollevato la questione in contrasto con l’Unione ciechi con cui ho incontri continui e da cui è stata espulsa, aveva chiesto di essere candidata nelle liste di Tosi alle Regionali. Diverse persone di quell’area politica hanno accompagnato i manifestanti dalla stazione a Lambioi». Ma perché vietare l’uso dei cani-guida sulle scale mobili? «Regole ministeriali: il nostro è considerato un impianto a fune per le pendenze, le norme sono più stringenti – ha spiegato Massaro – A Belluno i disabili parcheggiano gratis negli stalli a pagamento e in centro possono posteggiare ovunque».
Andrea Zucco – Corriere del Veneto – 10 maggio 2015