Belluno. Medici senza polizza: costa troppo. L’Usl 1 taglia le spese dell’assicurazione per i propri dipendenti. Scoppia la protesta
Chi vorrà, se la pagherà da solo, sborsando anche 35mila euro all’anno. L’Usl 1 ha deciso di non stipulare più la polizza per «responsabilità civile professionale verso terzi». Argomento rovente quello affrontato, ieri pomeriggio nella sala riunioni del San Martino di Belluno, durante l’incontro sindacale della Confederazione italiana medici ospedalieri. «Qui si rischia la pelle tutti i giorni» denunciano i dipendenti dell’Usl 1.
Malcontento e preoccupazione serpeggia tra i corridoi degli ospedali bellunesi dopo che l’Usl 1 ha deciso di non stipulare più la polizza per «responsabilità civile professionale verso terzi». II motivo? Le assicurazioni sono troppo care. Così i danni da errore medico li paga l’azienda. Ma, in caso di colpa grave, il medico rischia di andare in rovina e la vittima di non vedere il becco di un quattrino. Argomento rovente quello affrontato, ieri pomeriggio nella sala riunioni del San Martino di Belluno, durante l’incontro sindacale della Confederazione italiana medici ospedalieri. I casi di errore medico sono i più disparati. Si va dalla garza dimenticata nell’addome, al danno estetico per cicatrice dovuto ad un taglio cesareo. «Qui si rischia la pelle tutti i giorni» denunciano i dipendenti dell’Ulss 1. «Per la colpa grave che prima provvedevamo a coprire personalmente con una piccola integrazione della polizza aziendale, come ci cauteliamo?». Senza la copertura assicurativa aziendale, i costi lievitano e per una polizza primo rischio si arrivano a spendere anche 35 mila euro. «Non me la posso permettere», sbotta un chirurgo. «L’Usi 1, insieme ad altre due Usi venete, non ha rinnovato il contratto di assicurazione per rischi correlati all’attività professionale», spiega Stefano Capelli, segretario provinciale del Cimo. L’ultima polizza negoziata dall’azienda sanitaria locale risale al 31 dicembre 2012 per un importo di 2 milioni e 960 mila euro. L’anno scorso l’offerta migliore è stata di 5 milioni e 200 mila euro. Un salasso. Le richieste di risarcimento danni all’Usi 1 sono circa una cinquantina l’anno per una media di 38 mila e 500 euro per sinistro. Fatti due conti, l’azienda ha visto che era più conveniente pagare di tasca propria. Così il direttore generale, Pierpaolo Faronato, ha mandato una lettera ai dipendenti per informarli che da quel momento l’azienda avrebbe coperto direttamente «ogni richiesta di risarcimento danno per la quale è chiamata a rispondere». In pratica in prima battuta paga l’Usi. Poi il fascicolo passa alla Corte dei Conti che, in caso di colpa grave, può decidere di condannare il medico a risarcire il paziente per la sua quota parte.
Il Gazzettino – 20 novembre 2014