Beppe Mauro, commercialista trevigiano, già esponente di punta di Forza Italia e del Pdl fino al 2013, oggi anche animatore del sito satirico «Palacio dei Treciento», è uno dei nuovi revisori dei Conti dell’istituto zooprofilattico del Veneto.
Il suo nome spunta fra le ultime nomine della Regione, che hanno visto la Lega bossiana indiscussa protagonista, dopo la riconquista da parte di Toni Da Re. E che ci azzecca Beppe Mauro, già esponente del Pdl, assessore Pdl della giunta dell’ex sindaco leghista Gobbo, poi nel 2013 a capo di un rassemblement di liste civiche moderate che ha colto il 3% al primo turno alle urne nel capoluogo? In passato, quand’era molto vicino al capogruppo in Regione e poi assessore Remo Sernagiotto, Mauro riceveva da Venezia nomine commissariali. C’entra, c’entra. E c’è una ragione precisa. Proprio adesso. La nomina di Beppe Mauro è forse il primo atto ufficiale delle manovra della Lega di Treviso per le comunali 2018. Un’apertura al centrodestra, al di là della sigle vecchie e nuove, che il nuovo segretario regionale del Carroccio Toni Da Re, sin dal suo insediamento, ha posto come strategia per allargare lo schieramento e riprendersi il capoluogo. Da Re faceva riferimento proprio a moderati, cattolici, delusi di Berlusconi, al centro che più centro non si può, che nel 2013 non votarono Lega e Gentilini, stando a casa o prendendo altre strade (fra le quali le liste di Zanetti, o appunto quella di Mauro). E poi- last but not least– Mauro ha lavorato, nemmeno troppo sottotraccia, per Zaia, alle recenti regionali. Inutile dire che la designazione, negli ambienti politici, ha l’effetto di una bomba. E anche nella Lega trevigiana. Perché Mauro non è proprio un nome qualsiasi, per il Carroccio: in due tornate, quando era nel Pdl, assunse posizioni autonome, a Carbonera. La Lega caneriana ancora oggi lo vede come fumo negli occhi, essendo Carbonera feudo dei fedelissimi di Caner. E va detto che Mauro ha spesso avuto divergenza di vedute con Gentilini, quand’ era assessore. Due cose sono già chiare: è che il messaggio delle Lega di Da Re, Coin (segretario provinciale) & Co. va anche a Caner e caneriani, a Gentilini e gentiliniani. In città, per riprendersi Ca’ Sugana, si deve cambiare tattica di avvicinamento, anche a costo di superare o archiviare antichi schemi. La seconda è che la linea di Da Re – allargare lo schieramento ben oltre la Lega, esattamente l’opposto della linea scelta nel 2013 – è appena cominciata. Mancano ancora due anni e 3 mesi, alle urne. È solo un caso che si parla di cene e convivi di Gobbo con altri big dell’ex Pdl e dell’area centrista? O che i tessitori bossiani «sondino» da mesi altre anime moderate e di centro? (a.p.)
La Tribuna di Treviso – 6 marzo 2016