Jacopo Berti, capogruppo dei Cinquestelle in consiglio regionale, dopo che lei è stato nominato vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, il sindaco di Verona Flavio Tosi ha detto che Zaia vi ha comprato. Letterale: comprato. Ha gradito?
«Questi cannibali della politica, abituati a mangiare in lungo e in largo qualsiasi poltrona, quando si trovano di fronte ad una nuova forza democratica si sentono disorientati. C’è stato riconosciuto solo un pizzico del nostro peso politico; mentre si è rivelato l’asse indissolubile Pd-Tosi».
Tutti contri di voi?
«Loro sono un gruppo unico. Pensi che i tosiani, pur di tenere per sé la Sanità, mi hanno offerto di tutto: vicepresidenze, voti, cinque chili di scampi crudi (ride ). E parlavano anche a nome del Pd».
Perché secondo lei ci tenevano tanto alla Sanità?
«Per dare continuità all’egemonia di questi anni. Forse ci sono interessi, vedo cose che stanno degenerando. Ma io vigilerò».
Intanto sembra emergere con sempre più forza una vostra liaison con il Carroccio. Contingenza o inciucio?
«Dal punto di vista programmatico possono esserci delle convergenze, ma dal punto di vista politico siamo distanti. Mi fa sorridere il termine Legagrillismo …»
Intanto però…
«Non faremo alleanze con la Lega. Ma ripeto, se ci sono dei punti in comune, penso alla battaglia contro i project financing , si può fare squadra».
Ma è vero che prima di candidarsi con il M5s, votava Lega?
«Mi trincero dietro a un no comment. Provengo dall’astensionismo, nel 2009 sono andato alle urne e ho votato scheda nulla».
E prima?
«Nel 2009 ho votato scheda nulla».
Giovanni Viafora – Il Corriere del Veneto – 17 luglio 2015