Professore de La Sapienza organizzava con 19 complici seminari ad hoc, ma le lezioni non esistevano: sottratti a Regione e ministero Ricerca e Università 2 milioni di euro
ROMA – Dall’insegnamento del soccorso a un’imbarcazione della Guardia di Finanza in una regata al largo del Circeo, di fronte alle isole Pontine. Al progetto per la ricerca alimentare. All’apprendimento e al perfezionamento della lingua inglese. È la lista – peraltro parziale – dei corsi universitari «inventati» da Giorgio Monaco, ex titolare della cattedra di Medicina del Mare alla Sapienza, per strappare finanziamenti da spartire con gli amici. Una truffa che ha prosciugato le casse della Regione e del Ministero della Ricerca e dell’Università di due milioni di euro tra il 2007 e il 2009.
Verso il rinvio a giudizio
Ora il professore rischia di finire sotto processo insieme con altre 19 persone con accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla truffa, all’abuso d’ufficio. Nell’elenco degli imputati spicca il nome della compagna di Monaco, Carmen Botto. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche di Vincenzo Ziparo, preside della II Facoltà di Medicina e Chirurgia e della sua segretaria Patrizia Casagrande, che tuttavia in passato per episodi analoghi sono stati assolti. A Monaco, tra l’altro, viene contestato anche un episodio di corruzione per aver pilotato un appalto di 307 mila euro a favore della Sofiter di Francesco Giordano, che in cambio ha assunto Riccardo, il figlio del prof, retribuendolo con uno stipendio di 94mila euro.
L’inglese basico mai insegnato
Il sistema era semplice, come prova il seguente esempio. Nel 2009 Maurizio Acreman – rappresentante legale della «Csa srl» – presenta al Ce.r.s.m. (Centro ricerche scuole del mare) una fattura di 17mila euro per aver svolto due corsi d’inglese «basico» ai comandanti della Guardia di Finanza, tra febbraio e marzo del 2008. Ad attestare la regolarità delle lezioni è Monaco, che da il via libera al pagamento delle prestazioni. La bufala dura poco: si scopre che nessuno della Guardia di Finanza ha mai partecipato ai corsi e cosi Monaco finisce sotto inchiesta.
Corriere.it – 17 marzo 2014