«O quei 76 milioni li trovate da un’altra parte, o si finisce tutti davanti alla Corte dei Conti». Non ha limato le parole il presidente della V. Commissione sanità Leonardo Padrin nel prendere il bilancio della sanità, 8 miliardi e 495 milioni e rimetterlo nel cassetto. «Se è un errore, lo si corregge, ma se c’è stata la volontà di imputare le spese sociali al bilancio sanitario, si denuncia». Del resto la legge è rigorosissima: non si possono stornare fondi da un comparto all’altro. Il bubbone è scoppiato in fase di discussione del bilancio 2014 per la Sanità, bilancio che non deve fare da stampella ad un altro capitolo che richiede fondi, e non pochi, quello sociale. «Ci siamo accorti che si stanno usando 61 milioni del fondo sanitario per le spese sociali e 15 milioni per pagare le pensioni alle persone emotrasfuse che hanno subito danni – sottolinea Padrin – Ma stiamo scherzando?»
«76 milioni sottratti ai servizi sanitari per pagare servizi sociali? Qui si va tutti dritti davanti alla Corte dei Conti, per non dire anche peggio».
E così, diciamo per evitare che ci ingenerino confusioni, il presidente Padrin ha chiesto una relazione specifica in cui vengano indicate con precisione le fonti di spesa. «Voglio credere si tratti di un errore da parte della struttura tecnica o della giunta, e in tal caso va corretto – incalza Padrin – Se invece ci fosse una volontà, sarebbe da denunciare. Se i soldi per pagare il sociale non ci sono, chi di dovere li devono trovare nelle pieghe del bilancio ordinario, non certo in quello sanitario».
Una settimana di tempo per ottenere le carte richieste e giovedì prossimo la questione tornerà sul tavolo. E intanto le minoranze protestano per la mancanza di fondi al sociale. «Di fatto, con questo bilancio regionale, il settore del sociale diventa invisibile, un vero e proprio fantasma. Infatti la Giunta ha deciso di inquadrare come Lea tutta una serie di servizi: dagli asili nido, alle scuole materne, ai fondi per i disabili da assegnare ai Comuni. Caricando in questo modo tutta la spesa sulla sanità – sottolinea Claudio Sinigaglia, consigliere regionale Pd – Il sociale è azzerato anche nelle voci del sostegno alle vittime della tratta e dei senza fissa dimora. A questo si aggiunge la riduzione del fondo per la non autosufficienza da 721 a 707 milioni e l’eliminazione delle risorse per il fondo di emergenza a favore delle famiglie al di sotto della soglia di povertà».
Daniela Boresi – Il Gazzettino – 24 gennaio 2014