Un bilancio di lacrime e sangue. Nel 2013, i tagli imposti alla Regione Veneto da patto di stabilità e spendig review sfioreranno 1,3 miliardi di euro, riducendo del 26% le risorse disponibili rispetto all’anno che si sta concludendo. Una scure impietosa.
«Viviamo in un contesto di ristrettezze», l’eufemismo dell’assessore Roberto Ciambetti, il “mago delle cifre” di Palazzo Balbi che ha illustrato nel dettaglio ai consiglieri i capitoli di entrata e spesa. Una circostanza tra tutte appare emblematica: per la prima volta nella storia dell’ente, il fondo destinato al sistema sanitario flette sia pur lievemente (da 8,44 a 8,35 miliardi) anziché crescere. Ma c’è un elemento ancora più inquietante e riguarda le risorse destinate ad integrare gli ammortizzatori sociali garantiti dallo Stato, cioè il sostegno al reddito o alla formazione dei lavoratori in mobilità e in cassa integrazione. Ebbene, a fronte di segnali allarmanti – lo stesso governatore Luca Zaia prevede un incremento di 20 mila disoccupati, avviati così alla quota record di 182 mila unità – le disponibilità di cassa sono destinati ad esaurirsi ad aprile o al più tardi entro maggio. «La Regione ha azzerato i suoi margini di indebitamento, non può più contrarre prestiti», è il commento del democratico Piero Ruzzante, questo è il frutto delle spese effettuate nella stagione galaniana ma anche dell’assurda rinuncia all’addizionale sull’Irpef, che con un piccolo sacrificio da parte del 10% della fascia più ricca della popolazione a beneficio dei più deboli, avrebbe consentito di raccogliere 150 milioni l’anno, sufficienti a coprire la spesa sociale. Si è scelta la strada opposta». Il consigliere del Pd critica il ritardo nell’approvazione del bilancio con conseguente ricorso all’esercizio provvisorio («Accade per il secondo anno consecutivo e rivela un’incapacità di programmazione che ci costringe e scelte superficiali») e chiede all’intera assemblea di Palazzo Ferro-Fini di farsi carico dell’emergenza: «Nuove crisi aziendali sono alle porte né si intravvede un’inversione di tendenza nel Pil e nel ciclo economico, dobbiamo reperire 70-80 milioni per fronteggiare gli effetti della recessionei, è una priorità». Di avviso analogo, Dario Bond: «Serve un fondo di solidarietà», dichiara il capogruppo pidiellino «prendiamo esempio da quanto hanno già sperimentato altre istituzioni, come fondazioni e diocesi, per sostenere le categorie e i territori che stanno pagando il prezzo più alto alla crisi». Ma dove reperire i quattrini? «Da risparmi ed economie, propongo al Consiglio un’iniziativa bipartisan in questa direzione, al di là del colore politico, noi tutti abbiamo il dovere di tutelare la gente veneta». Nel frattempo l’inesausto Ciambetti tenta disperatamente di racimolare risorse dalla cessione di immobili regionali. Quest’anno, complice il tracollo del mercato, l’operazione è tristemente fallita – 78 milioni in preventivo, zero incassati – per il il 2012 le aspettative sono state ridimensionate a 40 milioni, con un ribasso d’asta del 10%. Si vedrà.
Il Mattino di Padova – 23 dicembre 2012