Possiamo cercare il cibo biologico, «scansare» gli Ogm, ma difficilmente ci ritroveremmo nel piatto prodotti «come natura li ha fatti». La storia dell’azione dell’uomo sui prodotti alimentari è vecchia quasi quanto l’uomo stesso. «Non c’è prodotto che si possa definire naturale al 100%, persino quelli considerati “più genuini”.
La pesca, prodotto tipico del Veronese, è un’invenzione recente e richiede assistenza continua per la riproduzione di nuovi alberi, altrimenti, continuando a piantare il frutto si finirebbe per ottenere una mandorla. La banana? Così come la consumiamo è un frutto sterile, quasi un “mostro” dal punto di vista dell’evoluzione. La soia? Fa bene, ma è un’invenzione dell’uomo: non a caso, cruda ucciderebbe qualsiasi essere vivente, data la sua tossicità». A parlare è Massimo Delledonne, genetista dell’università di Verona, tra i relatori del convegno «Biodiversità e cibo: l’evoluzione sulla nostra tavola», che si terrà sabato 15 alla Gran Guardia. Solo uno degli appuntamenti del ciclo «L’evoluzione è servita: scienza e cibo», la proposta di Infinitamente dedicata alla «scienza in cucina». Alla tavola rotonda parteciperanno anche Luigi Frusciante, del dipartimento di agraria dell’università Federico II di Napoli, Mario Pezzotti, direttore del dipartimento di Biotecnologie e delegato alla ricerca scientifica dell’ateneo scaligera, Carlo Soave, biologo e Zeno Varanini, biotecnologo.
«Parleremo di come il nostro cibo si sia evoluto assieme alla specie umana – spiega Pezzotti – e forse sia stata una delle chiavi del successo della nostra specie sul pianeta». Tra i problemi che saranno affrontati anche l’emergenza nutrizionale e l’impatto dell’aumento della popolazione sull’agricoltura nei prossimi anni. Ospite a Infinitamente per parlare di cucina anche lo chef Giancarlo Perbellini. Con il giornalista Stefano Alfonsi affronterà il dilemma che agita molti professionisti del settore, assieme alle buone forchette. Tradizione o innovazione? Essere fedeli ai piatti di una volta o tentare di cambiarli, magari rischiando un pò? Il cuoco di Isola Rizza, sabato 15 al Museo di Storia Naturale, dalle 10 alle 11, tenterà di rispondere a queste e alle altre domande che arriveranno dal pubblico. Non solo cuochi, anche scienziati e studiosi come Bacone, Pasteur e Newton si sono occupati di «esperimenti culinari». Del resto, il metodo scientifico messo a punto nel 17esimo secolo, si può applicare tanto alla fisica quanto alla gastronomia. A raccontarlo sarà il sociologo Massimiano Bucchi, autore del libro «Il pollo di Newton», edito da Guanda, in un incontro moderato dalla giornalista Simona Regina, che seguirà la conferenza di Perbellini. Un modo per chiudere con qualche curiosità una mattinata dedicata al cibo, cercando di «conoscere quello che si mangia.
Corriere del Veneto – 7 marzo 2014