Italia indagata dal Food and Veterinary Office della Commissione nell’ambito delle attività ispettive di routine. Biologico e benessere durante i trasporti al centro della scena. Nel corso dell’anno appena iniziato la Commissione Europea investigherà su 7 paesi dell’Unione per verificare che siano in accordo con le norme comunitaria sul biologico. L’Italia verrà passata al setaccio, insieme a Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Spagna e Romania. Un altro banco di prova per le ispezioni comunitarie nel nostro Paese riguarderà il benessere animale durante i trasporti (insieme ad Austria, Danimarca, Germania, Olanda, Polonia e Regno Unito), i cui risultati verranno presentati al Parlamento Europeo. Programma audit 2013 Fvo.
Non solo; il Food veterinary office-Fvo (l’organo che testa il grado di conformità degli Stati Ue alle disposizioni su norme e controlli) valuterà la veridicità dei riferimenti all’origine in etichetta in Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. È interessante notare come l’Ufficio Veterinario Europeo abbia tra i suoi compiti anche una missione in Germania, Ungheria e Svezia per verificare il rispetto dei requisiti negli impianti di produzione degli integratori di origine vegetale.
Ma con un’azione forse più sostanziale, il Fvo intende verificare se in Europa esista un’adeguata programmazione della gestione del rischio, che includa coordinamento e cooperazione tra le diverse Autorità alimentari. L’esigenza nasce in seguito alla crisi del 2011 sull’Escherichia Coli tedesco, che ha avuto una regia molto incerta (si ricorderà la colpa inizialmente data per errore ai cetrioli spagnoli, con danni a tutto l’export ortofrutticolo del sud Europa). L’attenzione principale sarà rivolta all’intera filiera della valutazione del rischio, includendo sistemi di allerta, tracciabilità, procedure di ritiro e – ovviamente – di coordinamento. In questa valutazione i Paesi coinvolti saranno Danimarca, Francia, Olanda, Slovenia e Repubblica Ceca.
sicurezzaaalimentare.it – 16 gennaio 2013