Un sindaco carico a pallettoni che spazia dal nuovo ospedale ai negozianti cinesi, passando per la viabilità e il trasporto pubblico, fino alla Fiera e a via Anelli. Un primo cittadino che parla di campi-nomadi, di Pp1, di «salotti» e del suo futuro. Quello che abbiamo seguito ieri mattina in diretta streaming sul sito web del Mattino di Padova, era un Massimo Bitonci in piena forma.
Evidentemente galvanizzato per la tripletta padovan-leghista messa a segno in Regione, dove il presidente del consiglio comunale Roberto Marcato e il sindaco di Cittadella Giuseppe Pan hanno ottenuto un posto da assessore e dove il suo fedelissimo Fabrizio Boron è stato premiato con la guida della commissione veneta Sanità, Bitonci ha cominciato rassicurando tutti sul cronoprogramma del nuovo ospedale. «Il ruolo che il governatore Luca Zaia ha deciso di affidare a Fabrizio – assicura Bitonci – sarà fondamentale per avanzare con il progetto del nuovo policlinico/campus universitario che, come Comune, abbiamo deciso di collocare a San Lazzaro, in un’area di circa 400mila metri quadri che, per oltre la metà, è già di proprietà pubblica. La prima pietra? Nel 2017». Qualcuno, ad esempio il neorettore del Bo Rosario Rizzuto, ritiene che la superficie in questione sia troppo piccola: «La scelta del terreno spetta all’amministrazione comunale, lo ha più volte ribadito lo stesso Zaia – taglia corto Bitonci – Stabilire il contenuto dell’opera, invece, spetta all’Università e all’Azienda Ospedaliera. Mentre il compito della Regione è quello di mettere i soldi. Quanti? Sono convinto che basti mezzo miliardo di euro». Dal nuovo ospedale alla viabilità: «Per fare il sindaco, bisogna avere coraggio. Ed è per questo che ho insistito per il progetto della grande rotatoria di piazzale Stanga. Eliminerà le code? Certamente no – continua -. Ma, altrettanto certamente, le ridurrà di molto». E il tratto di via Tommaseo, quello che passa di fronte alla Fiera, riservato ai mezzi pubblici? «Stiamo facendo un esperimento. Alla fine dell’estate – garantisce Bitonci – prenderemo una decisione definitiva. Nel senso che potremmo pure optare per il ritorno alla situazione precedente».
E, proprio in merito ai mezzi pubblici, il primo cittadino lancia un’accusa piuttosto grave nei confronti di qualche autista: «Ci è stato segnalato e abbiamo anche verificato che alcuni guidatori, che non hanno accolto di buon grado gli orari stabiliti dalla nuova società BusItaliaVeneto, saltano appositamente qualche fermata oppure vanno a velocità molto ridotta nonostante la strada sia libera. E tutto ciò per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Si tratta di un comportamento molto grave, che ho già fatto presente ai sindacati». Bitonci, poi, ne ha pure per i francesi di GlEvents che guidano la Fiera: «Daremo loro ancora un anno di tempo e dopo, se non saremo soddisfatti, potremmo anche chiedere loro di fare un passo indietro. Infatti, insieme con la Camera di Commercio, Confindustria e altre associazioni del territorio, saremmo tranquillamente in grado di gestire il quartiere fieristico». Un flash sul campo-nomadi di via Bassette, a Mortise: «Al termine dell’estate – promette il sindaco – non esisterà più». Un altro su via Anelli: «Ho deciso di dare ai privati altri tre mesi di tempo per trovare un accordo con noi. Altrimenti, partiremo con gli espropri». E un altro ancora sul Pp1: «Il piano dovrebbe presto ripartire con un’altra proprietà». Infine, un piccolo scivolone sui commercianti cinesi: «Non ho nulla contro di loro, ma dove passano poi non cresce più l’erba». E una puntualizzazione: «Come noto – scandisce Bitonci – non frequento i salotti di Padova e della cosiddetta high society. Dunque, vi prego, non invitatemi a cene. E non venite a chiedermi favori, perché non ne faccio a nessuno». Chiusura riguardante il suo futuro: «Chiuderò la mia carriera politica da sindaco di Padova».
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 1 luglio 2015