L’ultimo tassello che si inserisce nel mosaico delle misure per la crescita nella mente del premier Monti e della sua squadra è la defiscalizzazione delle nuove infrastrutture. Ma l’agenda di autunno prevede in prima battuta il programma taglia-debito da un punto di Pil l’anno del ministro dell’Economia Vittorio Grilli, con in primo piano la dismissione degli immobili pubblici, l’appuntamento con la legge di stabilità e la fase due della spending review.
Prima di ogni cosa, però, la “road map”: venerdì, in consiglio dei ministri, ci sarà un giro di tavolo con tutti i ministri impegnati ad esporre linee programmatiche per i prossimi mesi. Ciascuno segnalerà i provvedimenti che a suo avviso andrebbero adottati da qui alla fine della legislatura.L’obiettivo è centrare la ripresa.
Il vice ministro Ciaccia: entro l’anno piano nazionale aeroporti
Oggi il vice ministro delle Infrastrutture Mario Ciaccia, intervenuto al Meeting di Rimini, ha annunciato che il ministero sta lavorando al «complesso progetto di riordino dei trasporti». «Il piano nazionale aeroporti – ha aggiunto Ciaccia – è un appuntamento molto atteso che dovrà trovare conclusione entro l’anno».
Governo promosso dalle agenzie di rating
Sullo sfondo c’è l’apertura di credito al governo Monti arrivata nei giorni scorsi da parte di Fitch e Moody’s: l’Italia avrebbe a portata di mano l’uscita dalla crisi, nel 2013. L’importante è che non smetta di premere sull’acceleratore delle riforme strutturali. Se questo è il contesto attuale, la riunione di venerdì del governo potrebbe fornire spunti interessanti sulle politiche che saranno sviluppate dall’attuale Esecutivo da qui a fine legislatura. La missione è comunque quella di agganciare la crescita.
La priorità: scongiurare l’aumento dell’Iva nel 2013
In prima battuta l’attenzione del Governo si focalizza sulle soluzioni che possono scongiurare l’aumento di due punti delle aliquote Iva nel 2013. Per racimolare le risorse necessarie a raggiungere questo obiettivo, le piste che il governo intende seguire sono quelle della spending review, con il secondo tempo della partita dei tagli della spesa pubblica – il primo provvedimento è stato convertito in legge prima del break di Ferragosto -, il riordino dei contributi pubblici alle imprese (il cosiddetto “Piano Giavazzi”, dal nome del consulente dell’esecutivo) e la revisione delle agevolazioni fiscali.
Spending review due: decreto legge collegato alla legge di stabilità
Per evitare l’aumento delle aliquote Iva, che potrebbe scattare da luglio 2013, occorre trovare dai sei ai sei miliardi e mezzo (si veda Il Sole 24 Ore di oggi). La fase due della spending review dovrebbe garantire circa la metà del budget, dai tre ai tre miliardi e mezzo. La spending review secondo atto sarà contenuta in collegato alla legge di stabilità (probabilmente sotto forma di dl), prevista per ottobre (anche se non è escluso che ci sia un anticipo già al mese prossimo). A definire le linee guida da seguire per l’attuazione di questi nuovi tagli saranno i ministri Giarda e Patroni Griffi. Le forbici del Governo potrebbero colpire le prefetture, soluzione che sarebbe conseguenza della riduzione delle Province prevista dalla prima spending review. Sul piatto c’è anche l’accorpamento di parte delle strutture collegate ai singoli ministeri, enti e istituti specifici (anche questo caso l'”opera” è stata avviata con la prima spending review). Il tutto si ripercuoterà sugli organici.
Ilsole24ore.com – 23 agosto 2012