L’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) ha bocciato la legislazione Usa che impone di indicare sull’etichetta della carne di manzo e di maiale il Paese dove gli animali sono nati, allevati e macellati. Accogliendo il ricorso di Canada e Messico, il comitato di esperti dell’Omc ha ritenuto che la normativa statunitense penalizzasse il libero commercio, aggravando di costi la carne importata e risultasse quindi una norma protezionista. La legge Usa è in vigore dal 2008 ed è stata modificata nel 2013, in senso ancora più restrittivo, secondo l’Omc.
Se gli Stati Uniti non modificheranno la loro legislazione, Canada e Messico chiederanno all’Omc l’autorizzazione ad attuare ritorsioni commerciali nei confronti delle esportazioni Usa.
L’industria statunitense della carne ha chiesto al governo di Washington di evitare questo rischio, cambiando subito la legislazione secondo le indicazioni dell’Omc. Secondo gli industriali i consumatori non verranno danneggiati, perché le norme sull’importazione della carne ne garantiscono la sicurezza. Per essere più convincenti è stato realizzato un sito, in cui si ipotizzano i danni economici per ogni Stato di un’eventuale ritorsione commerciale da parte di Canada e Messico.
Beniamino Bonardi – Il Fatto alimentare – 5 novembre 2014