Sono state più care, rispetto a quelle dell’Ue, le bollette energetiche degli italiani tra la seconda metà del 2011 e la seconda metà del 2012. I dati pubblicati ieri da Eurostat fotografano l’ennesimo aspetto negativo del nostro Paese: bollette della luce aumentate dell’11,2% rispetto al 6,6% europeo e tariffe del gas cresciute del 10,6% rispetto al 10,3%.
Peggio di noi per l’elettricità hanno fatto solo Cipro (+21%) e Grecia (+15%); mentre dietro all’Italia si sono collocate Irlanda e Portogallo (+10). Il rincaro è stato solo a una cifra in Germania (5,7%), Gran Bretagna (3,9%) e soprattutto Francia (2%). Per non parlare dei cali registrati in Svezia (-5%). Per il gas ci è andata appena meglio rispetto a Portogallo, Olanda, Lituania e Polonia. Ma è una magra consolazione se si pensa che le famiglie tedesche hanno pagato solo l’1,2% in più.
Fin qui però i dati storici che il presidente dell’Autorità dell’Energia, Guido Bortoni, spiega con «un aumento abnorme degli oneri generali di sistema, che in gran parte ha recuperato gli incentivi». Nel 2013 qualcosa sta cambiando: «Stiamo scollinando — ammette Bortoni —: quest’anno nell’elettricità abbiamo avuto già due diminuzioni, -1,4% a gennaio e -1% ad aprile. Le tariffe stanno andando giù», e per il gas «c’è un trend su base annua del -7%: le riforme pagano». Appunto.
Corriere della Sera – 28 maggio 2013